Sono stati rinnovati e unificati i due contratti del settore dei servizi ambientali per il triennio 2022-2024. Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno sottoscritto con Utilitalia, Confindustria Cisambiente, Assoambiente, insieme alle tre centrali cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop, l’intesa per il rinnovo di un contratto unificato delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi ambientali.

Contratto che mette insieme la parte pubblica e quella privata, interessando circa 100 mila addetti del settore, e che prevede un incremento economico complessivo sul parametro medio per il livello 3A operaio comune di 121 euro. A darne notizia è la Fp Cgil, che commenta così: “In una fase così delicata per il Paese con questo rinnovo teniamo i salari agganciati all’inflazione, evitando quindi perdita di potere d’acquisto per le lavoratrici e i lavoratori del settore, e otteniamo il contratto unico di settore: un processo di unificazione, antica rivendicazione sindacale, che assume una dimensione politica e contrattuale significativa e determinante per affrontare le trasformazioni in atto nel settore”.

Il contratto in sintesi, fa sapere la Fp Cgil, prevede sulla parte economica un trattamento economico complessivo costituito da: incremento delle retribuzioni base parametrali, incremento elementi variabili, trattamenti economici in materia di welfare, elemento retributivo aggiuntivo di produttività e una copertura economica per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2022. L’incremento economico complessivo, quindi, sul parametro medio per il livello 3A operaio comune è di 121 euro. Sulla parte normativa relativa alle relazioni sindacali, spiega ancora la Fp Cgil, viene rafforzata la titolarità delle segreterie territorialmente competenti stipulanti il Ccnl dei servizi ambientali, congiuntamente alle Rsu, la cui rielezione nelle modalità e nei termini saranno oggetto di apposita imminente futura intesa tra Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.

Sempre sul fronte normativo, si ampliano le materie oggetto di contrattazione aziendale e d’intesa tra le parti e sul fronte provvedimenti disciplinari vengono affermate tre fasi di gradualità sulle sospensioni, ridimensionando gli effetti negativi del Jobs Act. Confermato il pagamento delle festività aggiuntive, che era stato motivo di aspro confronto per completare il percorso di unificazione contrattuale, e viene esteso il fondo di assistenza sanitaria integrativa Fasda anche ai lavoratori con contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi, purché continuativi anche su anni diversi. La parte legata allo sviluppo del welfare (previdenza e assistenza) prevede l’ncremento mensile di 17 euro.

Raggiunto poi l’accordo per il versamento volontario delle quote di anzianità maturanda maggiorata del 10% a carico dell’azienda, per i giovani che si iscrivono presso il Fondo Previambiente. Infine accordo sulle modalità di prosecuzione delle trattative per il perfezionamento dell’intesa sul rinnovo, tra cui classificazione del personale, tempi di vestizione, normativa in tema di avvicendamento del personale nei cambi di appalto e altro.

“Adesso partiranno le assemblee e la consultazione unitarie tra le lavoratrici e i lavoratori del comparto igiene ambientale per arrivare nel più breve tempo possibile alla firma definitiva del contratto e garantire così alle lavoratrici e ai lavoratori del settore le risposte che meritano”, conclude la Fp Cgil.

Landini: un risultato storico

“Un risultato storico”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, definisce l’intesa raggiunta. “Le lavoratrici e i lavoratori del settore - sottolinea - sono stati tra quei protagonisti del lavoro nei servizi essenziali che nella pandemia ha continuato a lavorare per il bene della collettività. Anche per queste ragioni siamo soddisfatti di poter riconoscere a circa 100 mila addetti aumenti salariali e tutele a fronte dei sacrifici fatti e dell’andamento in crescita dell’inflazione”.

“Dopo una trattativa complessa il valore di questo contratto - aggiunge Landini - sta anche nella ricomposizione di un quadro di assetti e relazioni industriali, che saranno chiamati a gestire processi di trasformazione e innovazione del processo di raccolta, smaltimento, valorizzazione e riciclo dei rifiuti, in un ottica di sostenibilità ambientale, cogliendo la sfida dell’economia circolare e dell’innovazione tecnologica”.

“Il sistema delle imprese e delle organizzazioni sindacali di settore - conclude il leader della Cgil - hanno colto la necessaria e doverosa responsabilità di tutelare salari, occupazione e diritti, coniugandola con la dimensione sfidante del governo della transizione ambientale. Ci aspettiamo adesso che il settore sia sostenuto e possa far crescere occupazione e valore aggiunto al ciclo dei rifiuti attraverso gli investimenti che sulle misure relative all’economia circolare mettono insieme risorse europee e strategia ambientale nazionale”.