"Prima che ce lo dica l’Istat prevedendo per quest’anno una inflazione acquisita di + 5,3%, con una previsione di aumento del costo della vita su base annua del 6,2%, sono i lavoratori che incontriamo ogni giorno che fanno i conti con una busta paga decisamente più leggere: a fine stipendio avanza troppo mese”. Così Nicola Atalmi, segretario generale Slc Cgil Veneto, spiega i motivi di una campagna social e nei luoghi di lavoro organizzata dal sindacato dei lavoratori della comunicazione della Cgil in Veneto: "Di bonus non si campa".

"Le lavoratrici e i lavoratori che Slc Cgil Veneto rappresenta e difende - si legge nella nota sindacale - sono quelli che durante la pandemia hanno sempre continuato a lavorare. Nelle fabbriche che producono carta e imballaggi, come nelle telecomunicazioni, nei servizi postali come nelle televisioni.  

Lo hanno fatto con spirito di sacrificio e rispettando le normative anti covid. Ora dopo due anni di pandemia è arrivata anche una terribile guerra, con un'esplosione dell’inflazione a causa dell’aumento delle materie prime e dell’energia. E così, come ricompensa, ci ritroviamo con stipendi che a causa dell’aumento delle bollette, del carburante e della spesa non bastano più a vivere dignitosamente. 

La Slc Cgil Veneto lancia una campagna nei posti di lavoro e sui social, dando la parola in prima persona proprio alle donne e uomini che incontriamo nei posti di lavoro ogni giorno, per chiedere una risposta vera da parte del Governo e di Confindustria, perché i bonus e gli interventi tampone non bastano più. 

Come in tutta Europa servono aumenti veri nelle buste paga delle lavoratrici e dei lavoratori, non solo perché è sacrosanto e giusto, ma anche perché altrimenti diminuiranno ulteriormente i consumi ed esploderà una crisi economica oltre che sociale. Il momento è ora".