"La Vibac non scherza con la sua incuranza, ma le istituzioni nemmeno. Sindaco di Termoli, assente; assessorato alle attività produttive regionale, assente; Giunta assente. Le istituzioni coinvolte con le nostre comunicazioni formali della scorsa settimana, non hanno ritenuto opportuno entrare in questa vertenza per poterla gestire al meglio insieme a noi, pertanto le invitiamo di nuovo a contattare la proprietà per decidere del destino di 200 famiglie molisane". Così, in una nota congiunta, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Failc Confail del Molise e Rsu aziendale.

"Intanto la Vibac: - stiamo parlando di 34 lavoratori interinali che non sono lavoratori di serie B, e vengono mandati tutti a casa - non dà nessun riscontro a un incontro già promesso all’ultima riunione per una data intorno al 15 marzo;. L'azienda continua a produrre utilizzando parzialmente gli impianti, mentre potrebbe riaprire ad oras, avendo chiesto e ottenuto dalla Regione Molise, un rientro dalle inadempienze impiantistiche in un arco temporale di tre anni", proseguono le sigle di categoria.

"Nel frattempo, però, la richiesta insistente di rinunciare a tutta la contrattazione di secondo livello per tre anni che sviluppa una cifra intorno ai 2,5 milioni di euro, praticamente quasi l’intero ammontare degli investimenti necessari, continua. Infatti l’azienda fa sapere per vie traverse che ripartirà un minuto dopo che le organizzazioni sindacali firmeranno una rinuncia a circa 4.500 euro l'anno per dipendente. Noi invece denunciamo e stigmatizziamo la disdetta di tutti gli accordi aziendali fatta unilateralmente dalla Vibac il 24 febbraio e chiediamo un incontro allargato alle segreterie regionali, allargato possibilmente agli assessorati competenti e al sindaco di Termoli", aggiungono i sindacati. 

"Pertanto, alla luce anche delle decisioni dell’ultima assemblea dei lavoratori svoltasi davanti ai cancelli della Vibac il 10 marzo, si conferma lo sciopero di due ore giornaliere per ogni turno di lavoro per giovedì 17 marzo. Giovedì 17 marzo tutti i lavoratori saranno in presidio in piazza Sant’Antonio, davanti al Comune di Termoli, dalle 12.30 alle 14. Se ci sarà una ulteriore protesta, andremo davanti alla Regione Molise e poi al Mise a Roma, qualcuno ci ascolterà", conclude il sindacato.