“Quando ponemmo diverse osservazioni critiche sui provvedimenti di accompagnamento alle riforme necessarie alla realizzazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, in tanti corsero al soccorso del Ministro e del Governo affermando che non era il tempo delle polemiche. “C’è da portare a casa i 192 miliardi di recovery fund, punto e basta” il tono delle risposte”. afferma Ivan Bernini Segretario generale della Fp Cgil del Veneto. 

"Non capivamo molto il senso delle assunzioni in seno alla Presidenza del Consiglio dei super esperti da selezionare e inviare poi alle Regioni. Ritenevamo che sarebbe stato utile e necessario, piuttosto, accelerare una ricognizione seria sulle competenze e professionalità già presenti o necessarie all’interno degli Enti della Pubblica Amministrazione nel Veneto valorizzandone finalmente il ruolo, aumentare la capacità assunzionale per il sistema delle autonomie locali, e sulla base dei progetti e degli obiettivi in capo alle Regioni, dentro a una cabina di regia tra soggetti del sistema (Regione, Province, Comuni ed Enti strumentali) destinare le necessarie risorse e allentare vincoli sulla spesa del personale e delle risorse da destinare alla contrattazione.  

Non avevamo chiaro noi, ma nemmeno gli amministratori regionali e locali, quale sarebbe stato il ruolo dei super consulenti. Ora il ruolo di questi lavoratori è chiaro e, non ce la prendiamo certo con i lavoratori, rappresenta “un pugno nell’occhio” a centinaia di lavoratori del Veneto, a Regione, Province e Comuni. Val la pena sottolineare, continua Bernini, che tra i “super consulenti” che provengono dal Veneto e sono a operare in altre regioni ci sono dipendenti delle amministrazioni pubbliche venete che hanno chiesto aspettativa e hanno partecipato al concorso vincendolo: conferma che i “super esperti” ce li abbiamo già in casa. E conferma che se il Governo avesse dato maggior flessibilità e autonomia al sistema locale operando la possibilità di riconoscere maggiori risorse per valorizzarne il ruolo anche dal punto di vista economico non serviva aspettare il 31 dicembre scorso per lavorare sui progetti del Pnrr. Un pugno nell’occhio anche perché il compito principale che i “super consulenti” avranno è legato al “problem solving”: trovare e dare suggerimenti a Regione, Province e Comuni per smaltire gli arretrati, semplificare le pratiche e le procedure.

Ma di cosa stiamo parlando? - si chiede Bernini - gli arretrati sono legati all’incapienza degli organici dettati da anni di blocco nelle assunzioni. La semplificazione delle pratiche e delle procedure? Ma forse qualcuno nella cabina di regia della Presidenza del Consiglio pensa che la “burocratizzazione” di pratiche e procedure che rallentano alcune risposte derivino da pigrizia e indolenza di amministratori e lavoratori e non dall’applicazione di norme di legge nazionali.

Cose da matti. Negli enti del sistema delle autonomie locali del Veneto, a partire dalla Regione, abbiamo centinaia di professionisti esattamente con i profili professionali richiesti che potevano essere utilizzati e valorizzati. Bastava, anziché “mettere in piedi questa giostra”, che il Governo avesse detto “Cara Regione, i professionisti ce li hai: individuali. Ti do le risorse che servono per riconoscere loro le retribuzioni che gli daremo noi.

“E serve - conclude Bernini - che il Governo batta un colpo anche su un'altra cosa: smetterla di porre vincoli su assunzioni, spesa del personale e vincoli sul riconoscimento e sulla valorizzazione economica. Dica alle Regioni “voi siete i soggetti programmatori, voi con gli amministratori locali sapete quello che serve nell’ambito del sistema di amministrazione locale, la responsabilità alla sostenibilità della finanza pubblica sta in capo a tutti e avete il dovere di adempiervi. Ma nell’ambito di questo dovere di coesione di un Paese vi lascio gli spazi che servono per operare interventi mirati sulle assunzioni e sulla spesa”.