“Anche quest’anno la celebrazione della Giornata internazionale del migrante è avvolta da un velo di cupezza”, dice Jean René Bilongo, dipartimento inclusione Flai Cgil nazionale. “Mancanza di luce per la tragica scomparsa di due fratellini di appena 2 e 4 anni, morti nell’incendio divampato nel ghetto bulgaro di Stornara, nel foggiano. La dinamica è sempre la stessa, si ripete puntualmente negli insediamenti rurali informali: per avere un po’ di calore durante i freddi mesi invernali, si ricorre a qualsiasi cosa, si cercano rudimentali espedienti, e l’incendio è sempre in agguato”.

Per Bilongo “tante, troppe volte scene del genere si sono proposte davanti ai nostri occhi: accampamenti rasi al suolo dalle fiamme, con il frequente corollario di vite spezzate. A Stornara i due bambini non hanno avuto scampo, quando si sono propagate le fiamme il padre era al lavoro nelle campagne e anche la madre era impegnata. In Flai Cgil conosciamo bene gli accampamenti rurali informali. Li percorriamo con il sindacato di strada e con le nostre iniziative”.

Bilongo non ha dubbi: “Non possiamo continuare a voltarci dall’altra parte, fingere di non vedere il dramma e la sofferenza di tante e tanti migranti relegati nei ghetti, imbrigliati dagli sfruttatori e schiacciati dai caporali”. Nei giorni più bui dell’anno, questa ennesima tragedia strappa il velo che cerca di nascondere un dramma quotidiano e insostenibile. “Noi non possiamo tacere dinanzi al cinismo di governi che fanno leva sulla disperazione di bambini, di donne e di uomini usandoli come scudi umani per contrapposizioni geopolitiche, come avviene nella Fortezza Europa. Non possiamo essere indifferenti di fronte a un Mediterraneo sempre più lastricato di morti”. 

Per la Flai Cgil, sono tutte priorità indifferibili, che non possono essere ritardate o rimandate: “Continueremo a dare il nostro contributo di idee, di mobilitazioni, di azioni e di interventi concreti per un mondo migliore. Sempre dalla stessa parte siamo”.