“Gli incentivi previsti al mercato sono di fatto esauriti e al momento non ci sono risorse per sostenere la domanda”. Questo ha detto il governo, rappresentato dal vice ministro allo Sviluppo economico Pichetto Fratin, ai sindacati nella riunione del tavolo sull’automotive che si è concluso nella tarda serata di ieri (mercoledì 13 ottobre).

“L'assenza degli incentivi, in particolare sull'elettrico, pone ulteriori preoccupazioni sulla tenuta dei volumi della 500 elettrica prodotta a Mirafiori, unico modello elettrico realizzato nel nostro Paese”, spiegano Simone Marinelli (coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil) e Silvia Spera (Area Politiche industriali Cgil nazionale): “Riteniamo che le risorse pubbliche a sostegno della domanda per il ricambio del parco circolante più vecchio d'Europa, debbano però essere ripensate profondamente. È un errore spendere soldi pubblici per incentivare l'acquisto di veicoli usati”.

Nella fase di transizione, inoltre, è necessario invece “sostenere le famiglie, in particolare quelle a basso reddito, incentivare l'acquisto di veicoli che utilizzano carburanti alternativi (gpl, metano), veicoli commerciali leggeri e sostenere la filiera della camperistica”. I due esponenti sindacali ritengono che la programmazione degli incentivi debba “essere parte di un piano industriale del settore che metta a disposizione strumenti per la salvaguardia dell'occupazione, per accompagnare l'innovazione, anche attraverso ammortizzatori sociali straordinari”.

Il coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil Simone Marinelli e Silvia Spera (Area Politiche industriali Cgil nazionale), così concludono: “Il settore dell'auto produce il 20 per cento del Pil, occupa 1 milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori ed è volano per l'economia e l'occupazione, non possiamo permetterci di metterlo a repentaglio”.