Si inasprisce la vertenza della Gianetti Ruote, multinazionale dell’automotive che il 3 luglio scorso ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Ceriano Laghetto (Monza-Brianza) e il conseguente licenziamento di 152 lavoratori. Lunedì 4 ottobre si tiene una manifestazione davanti al secondo stabilimento dell’azienda metalmeccanica, quello di Carpenedolo (Brescia), con appuntamento alle ore 9.30. Alla protesta partecipano Francesca Re David (segretaria generale Fiom Cgil nazionale) e Michele De Palma (segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile automotive). Previsto anche uno sciopero di quattro ore delle aziende metalmeccaniche del territorio.

L’azienda, produttrice di ruote e cuscinetti per camion e motociclette, proprietà del fondo di investimenti tedesco Quantum, ha iniziato a inviare le lettere di licenziamento. La speranza, per i lavoratori, è ora appesa alle decisioni del Tribunale di Monza, dove martedì 5 ottobre verrà discusso il ricorso presentato dai sindacati contro il provvedimento. Secondo le organizzazioni, la multinazionale non avrebbe rispettato l'impegno a esplorare vie alternative alla chiusura, una mancanza che potrebbe comportare l'annullamento della procedura di licenziamento collettivo. Va ricordato, inoltre, che già nell’aprile scorso il Tribunale di Monza ha condannato la Gianetti Ruote per attività antisindacale nell’impianto di Ceriano Laghetto.

Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil chiedono “il ritiro dei licenziamenti e la reindustrializzazione della Gianetti a Ceriano Laghetto”, oltre che un programma di “investimenti nel sito bresciano di Carpenedolo”. I sindacati metalmeccanici, infine, sollecitano il ministero dello Sviluppo economico a “favorire una soluzione che tuteli l'occupazione” e il governo a varare “misure urgenti contro le delocalizzazioni e per un nuovo sistema di ammortizzatori sociali”.