Cominciano oggi i 7 giorni più lunghi nella storia di Acc. Questa mattina alle 11 è stato convocato il tavolo al ministero dello Sviluppo Economico per chiudere la sessione iniziata il 13 settembre scorso, e il 5 ottobre scade il termine per la presentazione delle offerte vincolanti da parte degli investitori che hanno partecipato alla gara iniziata il 14 giugno 2021.

"Oggi - si legge in una nota della Fiom del territorio - il ministero deve uscire definitivamente dalle nebbie omissive degli ultimi mesi e deve dire una volta per tutte se metterà a disposizione di Acc i finanziamenti previsti dal fondo per le grandi imprese in crisi, per quale importo e quando! Non accetteremo nessuna ambiguità. Da oltre un anno il Mise deve trovare i fondi, che la legge Prodi mette a disposizione per alimentare la gestione di una azienda in amministrazione straordinaria. Se il ministero ancora non ci è riuscito è solo colpa della sua inconsistenza nelle relazioni con la commissione europea, seguito dall'adozione di uno strumento normativo efficace.

Acc è in grado di presentare la domanda in poche ore, basta che il Mise dica quanti soldi intende concedere e con quali presupposti di rimborsabilità. Con noi, siamo convinti, c'è anche la regione Veneto che non intende più essere presa in giro, a cominciare dal governatore Luca Zaia che con l'assessore Donazzan presidia da mesi e con impegno questa crisi! Non permetteremo che tutto finisca nella palude delle lotte intestine del ministero!

Acc è senza supporti finanziari da oltre 21 mesi, ma è restata aperta, anche se con la produzione limitata in favore di pochi strategici clienti. Un vero miracolo industriale che deve la sua resistenza alla sua comunità professionale e sociale che è rimasta raccolta e unita nella strenua difesa del suo patrimonio tecnico che è unico al mondo. Se Mel sarà salvata sarà grazie al fatto di essere riusciti in mezzo alla crisi più nera, ad industrializzare un nuovo compressore in grado di mettere all'angolo tutta la concorrenza internazionale, e di aver sempre fornito puntualmente i suoi clienti anche nel grande caos della logistica globale. Ed è una follia pensare, viste le turbolenze geopolitiche in atto, che l'Eldom europeo continui a dipendere per il 90% da compressori prodotti in Cina ed è interesse dell'intera Europa conservare il suo unico presidio del compressore, e cioè Acc!

Ci auguriamo, inoltre, che quello di oggi sia l'ultimo tavolo in videoconferenza: abbiamo bisogno di trattative vere, alla fine delle quali si sottoscrivano accordi veri, che impegnino le parti senza scappatoie. Basta post su Facebook, agenzie di stampa o veline di ogni genere. Servono atti di responsabilità! Martedì della prossima settimana terminerà la gara e dovranno arrivare le offerte vincolanti di acquisto, se ci saranno si deve aprire subito il confronto, sui piani industriali proposti, sui livelli occupazionali, sul supporto pubblico che sarà eventualmente chiesto. Abbiamo per questo bisogno di istituzioni compatte, determinate ed efficienti con chiari progetti di strategia industriale. Le grandi crisi non si risolvono con ipocrite deleghe ai mitici investitori privati e al loro fasullo ruolo salvifico, ma mettendo in campo serie norme di accompagnamento al consolidamento e allo sviluppo dei comparti chiave per il futuro del Paese, come è il settore dell'elettrodomestico. Se invece non ci saranno offerte, dovranno essere garantite ad Acc le finanze necessarie per arrivare a marzo 2022 che è il termine previsto dalla legge per sostituire lo strumento della gara pubblica con quello della trattativa privata per la ricerca di un investitore per Acc.

Tutto questo ci aspettiamo per oggi, senza scuse e rinvii".