Nuova manifestazione dei lavoratori Alitalia nei pressi degli uffici di rappresentanza a Roma della Commissione europea. Appuntamento fin da questa mattina in piazza Santi Apostoli dove, nel rispetto delle norme anti-covid, le maestranze si sono concentrate a partire dalle nove. L'iniziativa era stata indetta unitariamente dalle sigle confederali del trasporto aereo, impegnate in un lungo braccio di ferro con il governo e l'Unione Europea per tutelare l'occupazione degli undicimila dipendenti Alitalia e permettere il lancio della nuova compagnia di bandiera Ita a condizioni che le permettano di stare sul mercato. Intorno a mezzogiorno addetti e addette hanno deciso di spostarsi nella adiacente piazza Venezia per dare maggiore visibilità alla loro protesta, senza creare alcun problema con le forze dell'ordine che presidiavano la zona mentre l'Atac provvedeva a deviare le corse degli autobus.

"Una comunità degna di essere tale aiuta quelli che stanno peggio non chi sta meglio – ha affermato Fabrizio Cuscito, segretario nazionale della Filt Cgil, al termine dell'incontro con il vicedirettore della rappresentanza della Commissione europea a Roma, Vito Borrelli, nella sede di via Quattro Novembre – manderemo un'altra lettera a Bruxelles in cui esporremo le nostre ragioni e siamo pronti a scendere in piazza a oltranza contro il comportamento impari della Ue".

Nel mirino di Cuscito "l'uccisione di Alitalia da parte dell'Unione europea sul tema dei ristori, dove chi è più in difficoltà rimane in una situazione di svantaggio. La compagnia – ha spiegato Cuscito – è stata pesantemente danneggiata durante la pandemia, prendendo 9 euro a passeggero perso, mentre Air France ne ha ottenuti 112, Lufthansa 55, e sono oltre trenta le aviolinee che si sono assicurate più fondi rispetto alla nostra compagnia di bandiera".

Per Cuscito da sciogliere non c'è solo il nodo ristori, ma anche il rilancio di Ita. "La negoziazione sul rilancio della compagnia di bandiera ITA sta diventando un teatrino, perché c'è interesse da parte delle compagnie straniere a venire a fare utili in Italia, terzo mercato europeo e decimo al mondo. Il loro obiettivo è portare asset e soldi all'estero senza mantenere i livelli occupazionali".