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Il via libera

La riforma dello sport è legge

Lo sport non per sport
Foto: Foto DI © M. Vacca/Ag. Sintesi
P.P.
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Il Consiglio dei ministri approva in extremis la legge delega che consente di dare un vero contratto di lavoro a oltre 500 mila collaboratori impiegati nel settore: allenatori, atleti, istruttori inquadrati nella maggior parte dei casi come volontari. Diana (Nidil Cgil): "Un passo importante, adesso affrontare le criticità"

Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva la legge delega di riforma dello sport e del lavoro sportivo, salvando in extremis un provvedimento nato dopo un lungo iter e che rischiava di scadere il 28 febbraio. Con il via libera del governo, oltre mezzo milione di collaboratori, allenatori, istruttori, atleti, insegnanti fino a oggi inquadrati come volontari a rimborso spese o a partita Iva, avranno la possibilità di ottenere un vero contratto di lavoro, con diritti, tutele, contribuzione.

Per i sindacati di categoria Slc Cgil, Nidil Cgil, Fisascat Cisl, Felsa Cisl, Uilcom e Uiltemp l'approvazione rappresenta un passo decisivo per l’estensione dei più elementari diritti del lavoro in un settore che ne era quasi completamente privo. “Si tratta di un primo importante punto di partenza per aprire al più presto un confronto e arrivare ad altri miglioramenti – spiega a Collettiva la segretaria del Nidil Cgil Luisa Diana -. Adesso bisogna eliminare le criticità che abbiamo rilevato e individuare un interlocutore effettivo”.