La decisione dell'ultimo minuto di lasciare gli impianti chiusi in Valle d'Aosta ha il sapore della beffa. Perché in questo territorio i numeri attuali legati a contagi e decessi sono bassissimi. La possibilità di riaprire il 18, come era stato annunciato, depotenziata com'era dalla proroga del divieto di spostamenti tra regioni, non avrebbe cambiato il bilancio della stagione. Perché l'afflusso dei residenti, è evidente, non sarebbe bastato a incrementare i guadagni di un settore che, a un mese dall'arrivo del sole di primavera e della scomparsa della neve, è ancora fermo al palo. Lo racconta bene, nel video (a cura di Sonia Marchese, ufficio stampa Cgil regionale), Pino Ruggieri, segreteria regionale Filt e lavoratore da oltre 20 anni della società Pila spa. Nel territorio a vocazione turistica, senza gli appassionati provenienti dal resto d'Italia e anche da oltre confine, gli alberghi e tutto l'indotto sarebbero comunque rimasti senza introiti e far ripartire gli impianti sarebbe stata una svolta tutta psicologica, più che materiale. 

"È inaccettabile ricevere, a poche ore dalle firme dei contratti dei lavoratori stagionali, l’ennesima decisione di stop agli impianti fino al 5 marzo. Questo, purtroppo, vuol dire la morte dell’economia dello sci. I lavoratori sono comprensibilmente amareggiati. Stiamo organizzando una manifestazione unitaria perché non possiamo più  continuare a subire decisioni prese all’ultimo minuto - ci ha detto Cristina Marchiaro, segretaria generale della Filt Cgil regionale -. Su mille addeti degli impianti a fune, 630 sono stagionali, quindi sono quelli che hanno patito di più, senza cassa integrazione, solo con la naspi che comunque sta finendo, In tanti non hanno avuto neanche quella perché, con il passare del tempo, è terminata, lasciandoli in una situazione drammatica. Per questo stiamo chiedendo, allo Stato e alla Regione, una misura ad hoc, una una tantum, perché queste famiglie sono veramente disperate. Come sindacato restiamo a disposizione di tutti i lavoratori, una spalla a cui potersi appoggiare per qualsiasi consiglio e persino per un aiuto psicologico, per sfogarsi, in un periodo delicato quale quello che stiamo vivendo".