“Esprimiamo soddisfazione per quanto deciso dalla Corte costituzionale: è incostituzionale il sistema di indennizzo stabilito dal Jobs Act anche sul versante del risarcimento al lavoratore in caso di vizi formali del licenziamento”. A dirlo è la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti: “In attesa delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale, che potrà chiarire la portata dell'illegittimità dell'art. 4 del decreto 23/2015, viene confermato quanto da noi sempre sostenuto sull'inadeguatezza dell'impianto normativo di tale decreto, che ha sostanzialmente abrogato la reintegrazione nel posto di lavoro sostituendola con un'inaccettabile monetizzazione dei danni subiti dai lavoratori in caso di licenziamento illegittimo”.