“In maniera piratesca e provocatoria ArcelorMittal sta inviando, attraverso il proprio portale digitale, le lettere di collocazione in cassa integrazione con causale Covid 19 per ulteriori 1.000 lavoratori”. La denuncia arriva da Francesco Brigati, segretario generale della Fiom Cgil di Taranto, precisando che tale decisione avviene senza il coinvolgimento del sindacato nonostante giovedì 14 maggio “ci sia stato un incontro tra organizzazioni sindacali e multinazionale per comunicare la fermata di alcuni impianti”.

L’arrivo delle lettere di collocazione in cassa a circa “il 90 per cento del totale della manutenzione centrale, con ulteriore ridimensionamento delle manutenzioni meccaniche ed elettriche di reparto, segnalano, di fatto, un graduale abbandono della multinazionale”. Ma questo abbandono, come il “possibile tentativo di ridiscutere quanto sottoscritto nel contratto dello scorso marzo con Ilva in amministrazione straordinaria, non devono ricadere sulla sicurezza dei lavoratori, sull'ambiente e sulla salvaguardia impiantistica”. Per Brigati, in conclusione, una “multinazionale non può continuare a dettare l'agenda politica, il governo deve intervenire senza indugi e cambiare definitivamente rotta”.