46 imprese dei settori manifatturiero, servizi, trasporti e logistica, comunicazione, commercio, sotto la lente di ingrandimento per analizzare gli accordi di attuazione del Protocollo del 14 marzo scorso, sulle condizioni sicurezza nei luoghi di lavoro a seguito dei rischi di contagio Covid19. L’indagine, avviata dal Dipartimento politiche contrattuali della Camera del lavoro di Torino, comprende una documentazione eterogenea (accordi, protocolli, verbali) ed è articolata su tre direttrici. “La prima riguarda la lettura dei contenuti ricorrenti negli accordi, a partire dalle misure di tutela presenti nella documentazione – dichiara Igor Piotto, segretario della Camera del lavoro di Torino -, a cui seguono contenuti sugli interventi in materia di organizzazione del lavoro e quelli che riguardano gli assetti organizzativi più complessivi: ricorso allo smart working, rimodulazione livelli produttivi, orari e turni, ferie, permesse, banca ore”.

La seconda raccoglie gli indirizzi più avanzati di alcuni accordi e protocolli per definire una scheda di orientamento alla contrattazione della sicurezza nei luoghi di lavoro, secondo una prospettiva “dinamica” di controllo dell'efficacia delle misure nel tempo. Questo approccio, se da un lato rafforza la cultura della costruzione delle mappe di rischio da parte dei lavoratori, dall'altro può aprire la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi del lavoro e della produzione. “La terza direttrice – prosegue Piotto - riguarda le relazioni industriali. Introduce, a partire da importanti sollecitazioni che provengono dall'esperienza contrattuale esaminata, un’ipotesi di agenda per la contrattazione di II livello nella fase 2 e in quelle successive: la necessità di garantire una nuova agibilità sindacale in grado di consentire l'esercizio della rappresentanza, la necessità di prevedere un rafforzamento della strategia di contrattazione inclusiva, una nuova articolazione del rapporto tra tempi di vita e tempi di lavoro, un intervento regolativo in materia di smart working, sino al lavoro fragile”.

L'obiettivo dell’analisi è esplorare l'attività negoziale in questa fase di emergenza sanitaria, per individuare le tendenze ed estrapolare le esperienze e le pratiche che possono fornire un indirizzo sull'agenda della contrattazione nel territorio.