Trattativa sindacale in videoconferenza con conseguente mancato accordo, assemblea con i lavoratori ancora attraverso il filtro degli strumenti informatici e conseguente decisione di dichiarare quattro ore di sciopero per giovedì 23 aprile prossimo per tutti i 160 dipendenti attualmente in smart working: è quanto avviene ai tempi dell’emergenza Covid 19 alla Scai Finance di Torino, azienda informatica del gruppo Scai del vice-presidente dell’Unione Industriali di Torino.

“I lavoratori di Scai Finance e le loro rappresentanze sindacali ritengono inaccettabile l’atteggiamento dimostrato dall’azienda durante l’avvio della Cassa Integrazione per Covid-19” - scrivono nel loro comunicato sindacale i delegati di Fiom e Filcams Cgil presenti nell’azienda, attiva nel settore delle consulenze informatiche alle attività finanziarie (tra i clienti Unipol-Sai e San Paolo), nel quale convivono i due Contratti di Categoria.

“È incomprensibile – proseguono i delegati - l’attivazione della Cassa Integrazione per un numero così esiguo di persone, 24 su 160, che comporta una riduzione dei costi ridicola rispetto a quanto si sarebbe potuto ottenere con l’applicazione dell’ammortizzatore sociale su un numero decisamente più elevato di colleghi, con minima riduzione dell’orario di lavoro e minima perdita di salario”.

Sostanzialmente, all’apertura di cinque settimane di Cassa Integrazione per 24 dipendenti su 160, l’azienda ha negato l’anticipo di quanto corrisponderà l’Inps, la rotazione tra i dipendenti e l’integrazione al salario di chi rimarrà a casa, creando una sorta di “lista nera” di lavoratori discriminati, non dimostrando alcuna attenzione nei confronti dell’immediata necessità salariale che questi potranno avere in queste settimane.

“Per questo motivo – concludono i delegati - il mancato accordo sindacale sull’erogazione dell’anticipo dell’indennità di cassa risulta ancora più iniquo e ingiustificato: la ridicola riduzione dei costi per l’azienda si contrappone ad un impatto economico devastante per i colleghi coinvolti dalla cassa e le loro famiglie”, rimarcando come l’intento di tale iniziativa sia quello di poter riaprire un tavolo di confronto che tenga conto delle esigenze di tutti i dipendenti Scai Finance.