È in corso anche a Palermo la campagna nazionale #NoEasyRiders, promossa dalla Cgil, in otto città italiane, per costruire insieme ai ciclofattorini, impegnati ogni giorno a bordo dei loro mezzi per le piattaforme delle consegne di cibo a domicilio, un futuro di dignità, diritti, tutele e sicurezza. Alla mobilitazione aderiscono  Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. La confederazione scende in strada per stare accanto ai lavoratori del food delivery e informarli che il sindacato è da mesi in campo, con proposte legislative e contrattuali. L'appuntamento a Palermo è domani, alle 18, davanti alla sede di Social Food, in via Catania, 168, per un volantinaggio informativo sulle proposte della Cgil per i riders.

“Distribuiremo ai lavoratori un braccialetto luminoso, i dispositivi di sicurezza ad alta visibilità, al fine di renderli maggiormente visibili durante le consegne nelle ore serali. Daremo un volantino in cui sono riportate le nostre rivendicazioni e li inviteremo a organizzare con noi momenti di confronto – dice la confederazione –. Le nostre iniziative si concluderanno il 25 luglio con un volantinaggio – sempre nel tardo pomeriggio – davanti al fast food di McDonald's a piazza Castelnuovo”. Entrambe le iniziative sono  organizzate da Cgil, Nidil, Filt e Filcams provinciali. Con la Cgil e le categorie ci saranno i ragazzi dell'Udu, dal momento che molti riders sono studenti universitari.  

“A Palermo i lavoratori del settore sono circa 300, di diverse aziende, come la palermitana Social Food e le multinazionali Glovo, Deliveroo e Just Eat – aggiunge la Cgil –. Tutti occupati con tipologie contrattuali diverse, contratti di collaborazione, partite Iva, pagati a consegna. Il comune denominatore per tutti, nelle differenti condizioni di lavoro, è la precarietà, bassi salari e scarse garanzie per la salute e la sicurezza”.
Se Nidil è la categoria che rappresenta le nuove figure professionali che emergono nel mercato del lavoro, le categorie coinvolte Filt, trasporti, e Filcams, commercio, sono firmatarie di contratti collettivi che regolano figure riconducibili a quelle dei rider, ma non applicati.   

“Per noi – afferma il sindacato, motivando il senso della campagna condotta come sindacato di strada –, è chiarissimo che queste prestazioni lavorative sono a carattere dipendente, quindi è fondamentale che rientrino nei contratti collettivi nazionali, a partire da quello della logistica. Inoltre, tutto il mondo del lavoro deve avere gli stessi diritti e protezioni sociali, come una retribuzione equa, il diritto al riposo, al Tfr, alle ferie, alla previdenza, alla salute e alla sicurezza”.