Si celebra oggi in tutto il mondo con azioni ed eventi la “Giornata mondiale per il lavoro dignitoso”. La mobilitazione è stata promossa dalla Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc-Csi) e ad essa hanno successivamente aderito le Federazioni internazionali di categoria tra cui Uni e altri soggetti istituzionali, ong e politici. Porre al centro delle politiche sociali nazionali, europee e mondiali il decent work, spiegano i promotori, è l’unico modo sostenibile per uscire dalla povertà, per costruire la democrazia e la coesione sociale. E dev'essere il punto cardine dello sviluppo economico, commerciale e finanziario.

Cos'è il lavoro dignitoso? Le componenti principali sono quattro: rispetto delle convenzioni internazionali; uguali opportunità e diritti e una retribuzione adeguata; salute e la sicurezza; libertà d’organizzazione e di contrattazione collettiva “Garantire i diritti sul lavoro deve essere il cuore delle sfide di questo secolo per la giustizia sociale e una giusta globalizzazione”, ha detto il direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) Juan Somavia, introducendo la giornata.

Un appuntamento importante, che coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori in tutto il mondo. Che però sfogliando i quotidiani e i siti web d’informazione sembra non “fare notizia”. Qualche trafiletto, qualche “breve”, non di più. Come dire, il lavoro interessa il mainstreaming quando accadono le stragi. Se invece si lotta per evitarle passa perlopiù inosservato. Basta cercare su google la frase “giornata mondiale lavoro dignitoso”: nella prima pagina dei risultati neppure un quotidiano, ma solo siti sindacali.

Chi invece dimostra grande attenzione su questi temi (e lo fa dall’inizio del proprio mandato) è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che stamani ha inviato ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil un messaggio di apprezzamento: “Il tema prescelto è della massima rilevanza. I benefici di un mondo sempre più interdipendente tendono a non distribuirsi in modo equo. Senza un adeguato modello sociale di governance, di cui l'Unione Europea offre un importante esempio, una parte della popolazione mondiale non potrà avvalersi dei benefici e delle opportunità della globalizzazione”. “La sfida cui la comunità internazionale deve far fronte – conclude – è quella di promuovere il progresso umano, contemperando sviluppo economico, solidarietà giustizia sociale, innanzitutto attraverso la imprescindibile realizzazione degli obiettivi contenuti nella Dichiarazione del Millennio. Sono certo che il vostro dibattito, arricchito dal contributo di rappresentanti sindacali dell'America Latina, dell'Africa e dell'Asia, saprà fornire un valido contributo alla riflessione”.


lo spot dell'Ilo

la mappa delle inziative in tutto il mondo


I sindacati nazionali sono stati chiamati a organizzare iniziative nei propri paesi. Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di tenere una conferenza internazionale ad Assisi presso l'Auditorium Cittadella Ospitalità sul tema “Diritti al lavoro, solidarietà e giustizia sociale nell'economia globale”, con la partecipazione di tre rappresentanti sindacali dell'America Latina, dell'Africa e dell'Asia che porteranno le loro testimonianze sui diritti negati nei loro paesi. L'iniziativa di Assisi, cui partecipano anche i leader confederali Epifani, Bonanni e Angeletti, vuole essere anche un momento di riflessione sulla difesa dei diritti in Europa e in Italia, in un contesto economico mondiale sempre più integrato.

Alcune iniziative nel mondo
(qui la mappa completa). In Russia i sindacati che operano nella regione di Krasnoyarsk onorano  la giornata con una marcia seguita da un’assemblea per chiedere una revisione del paniere che determina il salario minimo, con lo slogan: “Far valere il lavoro”. Stesse richieste a Hong Kong, dove i sindacati scendono in piazza per una legge sul salario minimo. Infine, in Corea del Sud la parola d’ordine è “abolire di ogni forma di precariato”. Questo il messaggio scandito durante un sit in organizzato dalla Fktu, il principale sindacato del paese, sotto le finestre del governo di Seul. I lavoratori si schierano anche contro la discriminazione dei lavoratori immigrati e quella delle donne.

Anche su Internet. L’appuntamento in Second Life è su Union Island dalle 6-8 del mattino (ora di SL), ossia dalle 15 alle 17 del pomeriggio italiane (altre informazioni sul sito di Union Island).