Immagini terribili quelle girate amatorialmente da uno studente dell’Università Bocconi. Raccontano di una donna a terra, si dice dopo aver dato in escandescenze, picchiata con il manganello da 4 agenti della polizia locale. La magistratura accerterà fatti e responsabilità, alcuni interrogativi sono però inevitabili. Innanzitutto, perché tanta violenza. E poi stiamo parlando di una questione di ordine pubblico o, invece, di una questione di disagio sociale o mentale che troppo spesso nel nostro Paese non si riesce ad affrontare con le forme e gli strumenti adeguati?

Non si può accettare

Già ieri, appena quel video amatoriale ha cominciato a circolare, il sindaco della città Sala, insieme all’assessore alla sicurezza Granelli, hanno manifestato una dura presa di posizione. La Funzione Pubblica Cgil di Milano e la Cgil Milano esprimono allarme e sconcerto per queste immagini. La polizia locale di Milano sta effettuando tutte le verifiche per capire cosa sia effettivamente successo; qualunque cosa sia accaduta, restano però le immagini che mostrano una violenza intollerabile, che va condannata con fermezza.

Le cause della violenza

“Immagini violente che non possiamo tollerare e che, al netto delle necessarie verifiche che si stanno conducendo, ci devono obbligare ad alcune riflessioni”. A parlare è Lara Ghiglione, eletta nella nuova segreteria nazionale della Cgil che, tra le deleghe, ha anche quella della sicurezza: “La nostra società, a partire dalle istituzioni preposte – aggiunge –, sta facendo tutto il possibile per migliorare le condizioni delle persone trans ed evitare che l'emarginazione e le discriminazioni condizionino, in maniera irreversibile, le loro vite? A tale finalità è sostenibile socialmente che l'educazione al rispetto delle soggettività non rientri nei programmi didattici delle scuole?

Lavoratori e lavoratrici della sicurezza

Per Alberto Motta, segretario generale della Fp Cgil meneghina, “certo, serve fare chiarezza sulle dinamiche e farlo al più presto, ma le immagini che vediamo su Internet non possono lasciarci indifferenti, sono gravissime, non possiamo tollerare né giustificare in alcun modo questa violenza. Inoltre, la brutalità di queste immagini squalifica il lavoro dei circa tremila agenti e ufficiali della Polizia Locale di Milano. Parliamo di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno, negli uffici e per le strade, spesso in situazione complesse, con organici non sempre adeguati, compiono il proprio dovere con grande serietà e professionalità, dialogando con tutta la cittadinanza. Le immagini di oggi, macchiano e screditano l’impegno quotidiano di tutti gli agenti e ufficiali che svolgono il loro lavoro con il rispetto dovuto a tutti i milanesi.”

Quello degli operatori delle diverse forze che dovrebbero garantire sicurezza, da quelle municipali a carabinieri e poliziotti, è un tema delicato, riprende Ghiglione: “La formazione delle lavoratrici e dei lavoratori che si trovano a gestire situazioni complicate, a partire da quelle che riguardano la sicurezza urbana, è adeguata? O sarebbe necessario potenziarla a partire dalle tecniche per la gestione della rabbia? Dobbiamo condannare fermamente episodi come questo ma anche chiederci come prevenirli perché non accadano più”.