Università: ancora tagli. Il ministero dell'Università e della ricerca ha definito la ripartizione di larga parte del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) tra gli atenei statali e ha confermato la riduzione decisa lo scorso anno di oltre 500 milioni di euro e il recupero solo parziale della quota del Piano straordinario deciso nel 2022 e “sostanzialmente messo a carico dei diversi atenei l'anno scorso”, attacca Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil.

“Il Ffo 2025 – ricorda Fracassi - è di poco meno di 9,4 miliardi di euro, ancora inferiore di oltre 170 milioni di euro rispetto a quanto previsto se si fossero rispettati gli interventi programmati tre anni fa”.

In sostanza, in due anni il taglio è stato di oltre 700 milioni di euro: “Il governo parla di futuro e di investimenti, ma la realtà è che, come quindici anni fa, si è deciso di razionalizzare il sistema universitario, aumentando la precarietà, promuovendo e facilitando le scorciatoie degli atenei profit e telematici, eliminando il piano di allargamento delle facoltà assunzionali previsto per il 2025 e 2026 di oltre 100 milioni di euro”, sottolinea la sindacalista.

“Come ha recentemente confermato il rapporto 2025 della Corte dei Conti – spiega la dirigente sindacale -, la spesa pubblica per l’istruzione terziaria è tra le più basse d’Europa, in un’università con pochi studenti, il 15-20% di laureati in meno rispetto agli altri Paesi europei, e anche pochi docenti”.

Serve dunque una svolta, che, “proprio quando terminano le risorse del Pnrr, rilanci strutturalmente gli investimenti per la didattica e per la ricerca, tornando a espandere il sistema universitario italiano, che questo governo sta invece progressivamente degradando e smantellando”.

Quanto al Fondo per il sindacato non è sufficiente per grado di coprire gli aumenti stipendiali del personale arrivato in questi anni e atteso nel prossimo, che supereranno i 600 milioni di euro. A questo si aggiungono i maggiori costi per l’inflazione dello scorso triennio. A queste condizioni, la maggior parte degli atenei statali farà fatica a chiudere i bilanci del prossimo anno. “Non a caso diverse sedi hanno di fatto già bloccato le assunzioni, tagliato i fondi di ricerca dipartimentali e di ateneo, ridotto le coperture e l’offerta didattica", sottolinea la leader della Flc.

“La comunità universitaria italiana deve avere la capacità di rompere questa insopportabile e falsa retorica del governo, attivandosi e mobilitandosi per rilanciare realmente investimenti e politiche di coesione. Come Flc Cgil continueremo il nostro impegno in questa direzione”, conclude Fracassi.