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Arrivati a conclusione i lavori del cantiere sociale a Bastogi. Dopo l’incendio partito da uno degli appartamenti, l’8 marzo 2024, che ha compromesso e danneggiato un intero piano e le zone comuni del palazzo, oggi quel piano - e non solo- tornano a nuovo grazie ad un’ importante opera di ristrutturazione.
I lavori di riqualificazione, nati su impulso di Fillea Cgil di Roma e Lazio, in collaborazione con Nuove Rigenerazioni Lazio, Nonna Roma e Aurelio in Comune, insieme agli abitanti di Bastogi, sono una prova ben riuscita di risposta alla totale assenza delle istituzioni Capitoline e del Municipio XIII.
PERIFERIE DIMENTICATE
La storia è uno dei troppi casi in cui le periferie vengono dimenticate. In una città piena di cantieri per il Giubileo, la messa in sicurezza e la garanzia della salubrità di case e appartamenti è stata messa in secondo piano.”Prima del nostro intervento, l’intero piano di quel palazzo era completamente insalubre, semi-distrutto dalle fiamme, pieno di detriti che i residenti hanno rimosso come meglio potevano - racconta Diego Piccoli, segretario generale di Fillea Roma e Lazio -. L’appartamento è stato sigillato, ma mai messo in sicurezza anche rispetto alle aiuole sottostanti sopra cui sono continuati a cadere detriti bruciati. Qui il punto è la totale incapacità di gestire delle emergenze che poi diventano situazioni consolidate”.
IL CANTIERE SOCIALE
Dopo oltre quattordici mesi senza che nulla accadesse, le condizioni già complicate di quel luogo erano diventate invivibili. Da qui l’idea e l’esigenza di mettere assieme i diversi pezzi del puzzle che ha reso possibile l’apertura di un vero e proprio “cantiere sociale”. Un precedente importante, proprio come risposta alle esigenze delle realtà locali. Il quartiere della periferia Romana, reso celebre dal film di “Come un gatto in tangenziale” con Paola Cortellesi e Antonio Albanese, in questa occasione si è trasformato in un laboratorio dove sperimentare la partecipazione fattiva per raggiungere un obiettivo comune: la dignità di una casa e la responsabilità di tutelare il luogo in cui si vive.
UN NUOVO MODELLO
“Parliamo di un contesto urbano che vive delle difficoltà oggettive - continua Piccoli -. Ma l’impegno dei residenti e la voglia di migliorare la situazione generale ci ha messo di fronte ad una scelta obbligata: darsi da fare e agire con i mezzi a nostra disposizione. Se è vero che è stato un esempio di ottima gestione collettiva, è anche vero che deve essere il presupposto per mettere di fronte alle istituzioni un nuovo modello di crescita della città, quello attraverso la rigenerazione urbana che diventa certezza dei diritti.
Nessun merito se non a chi vive a Bastogi, a quelle persone che hanno dato prova di serietà e consapevolezza nel voler migliorare le cose. Parliamo di lavoro, diritti e dignità ed oggi più che mai sono concetti da rivendicare andando a votare cinque sì ai referendum dell’8 e 9 Giugno”.
Nei prossimi giorni è fissato un incontro, con l’Assessore Tobia Zevi. Il Comune dovrà farsi carico di dare delle risposte a lungo termine, mettendo i residenti nelle condizioni di poter agire e migliorare un quartiere che potrebbe diventare esempio di buone pratiche. Nel frattempo, la festa di fine lavori prevista per sabato 24 maggio, è il mondo con cui i cittadini residenti, assieme a Fillea Roma e Lazio, Nuove Rigenerazioni Lazio, Nonna Roma e Aurelio in Comune, vogliono far conoscere ai cittadini di Roma una realtà che non finisce con il “The end” della commedia diretta da Riccardo Milani.