Gli aumenti delle bollette dei servizi primari della casa faranno crescere la povertà e il disagio abitativo nel nostro paese. L’ufficio studi del Sunia ha calcolato che le famiglie dovranno pagare in media 400 euro mensili per questi servizi. Si tratta di costi che peseranno duramente sui bilanci delle famiglie che saranno costrette a rinunce importanti anche di vita sociale. L’aumento delle quote condominiali e delle bollette dei servizi primari degli alloggi colpiranno indistintamente le famiglie con case in proprietà o in locazione, queste ultime già sofferenti per il caro affitto.

"L’aumento dell’energia elettrica del 40%, del gas del 11,20% e del gasolio del 25% porterà nel tempo inevitabilmente anche all’aumento dei servizi comunali. È una situazione non sostenibile per le moltissime famiglie già in difficolta per la crisi economica, sanitaria e sociale - afferma Stefano Chiappelli, segretario generale del Sunia -. Per questo, chiediamo al Governo interventi incisivi e concreti che devono andare oltre la riduzione delle bollette, in quanto il potere d’acquisto di pensionati e lavoratori si è ridotto ai limiti della povertà, anzi molti sono già in povertà assoluta".

"Non è più giustificabile continuare a non assumere decisioni che alimentano la sfiducia nelle istituzioni da parte di questi cittadini e acuiscono il disagio economico che, se non governato, può trasformarsi in conflitto sociale. Alle Regioni e ai Comuni sollecitiamo interventi mirati che aiutino le famiglie a sopportare i costi dell’alloggio e a non incorrere nello sfratto per morosità o pignoramento della propria abitazione", conclude il dirigente sindacale.