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Basta compassione. Basta pietismo. Basta racconti edulcorati o, peggio, invisibilità. La disabilità non è un angolo buio della società, ma una lente potente attraverso cui leggere il mondo. Eppure, troppo spesso, viene raccontata da chi la osserva da fuori, con lo sguardo appannato di chi si crede neutrale, ma finisce per rafforzare stereotipi, buone intenzioni e paternalismi. È tempo di cambiare punto di vista.
Nasce da questa consapevolezza “Senza ostacoli”, la nuova rubrica di Collettiva. Un titolo che è insieme augurio, provocazione e promessa. Racconteremo il mondo della disabilità partendo da chi lo vive. Non interpreti, ma protagonisti. Non comparse, ma voci che rivendicano spazio, diritti, ascolto. Vogliamo fare un passo indietro per lasciare che a parlare siano le esperienze dirette, le contraddizioni, la forza quotidiana di chi vive una condizione che non ha nulla a che vedere con l’eroismo né con la rassegnazione.
Senza ostacoli sarà un viaggio dentro un’Italia che spesso si finge civile ma ancora si inceppa su un marciapiede non a norma, su un ascensore che non arriva al piano giusto, su un concorso pubblico pensato per “gli altri”. Parleremo di barriere architettoniche, certo. Ma anche di quelle invisibili: nei luoghi di lavoro, nella scuola, nei servizi, nella cultura dominante.
Ci occuperemo di storie di discriminazione, di burocrazie assurde, di leggi scritte e mai applicate. E insieme, faremo emergere la resistenza quotidiana: chi combatte perché i propri figli possano andare a scuola con dignità, chi chiede solo di poter lavorare senza dover dimostrare ogni giorno di “meritarselo”, chi inventa soluzioni dove lo Stato latita.
Ma non ci fermeremo alla denuncia. Perché la disabilità non è solo ostacolo: è anche ingegno, creatività, relazioni, desideri. In queste pagine troveranno spazio esperienze positive, reti di supporto, iniziative sociali e culturali, nuovi linguaggi. Racconteremo l’autonomia come diritto e non come premio di consolazione. Daremo voce alle tante intelligenze diverse che ogni giorno vengono sottovalutate, ignorate, escluse. E lo faremo con uno stile diretto, senza sconti e senza filtri.
Non ci limiteremo a raccontare la disabilità: racconteremo il mondo, visto da chi ogni giorno è costretto a contrattare il proprio posto nella società. Perché ogni ostacolo tolto dalla strada di una persona con disabilità è un passo avanti per tutti. Perché l’accessibilità non è una questione di cortesia, ma di giustizia.