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Stanotte a Roma, alle 4:08, un ordigno è esploso davanti all’ingresso del centro sociale autogestito La Strada, in via degli Armatori, nel quartiere Garbatella. Sul selciato uno striscione con la scritta “Di Battista puttana di Hamas”.
“Un episodio gravissimo, che condanniamo con fermezza e che deve destare la preoccupazione delle forze e delle istituzioni democratiche della Capitale – è il commento della Cgil di Roma e del Lazio –. A preoccupare devono essere anche le ragioni di questo attacco, da tempo il CSOA La Strada porta avanti iniziative di sostegno al popolo palestinese. Ci uniamo all’appello che giunge dalle istituzioni del territorio nei confronti delle autorità competenti e degli organi di sicurezza per fermare una vera e propria escalation di episodi di violenza politica contro realtà che nel territorio rappresentano presidi di democrazia e partecipazione”.
Per la Cgil serve una risposta da parte delle istituzioni, delle forze politiche e sociali “per fronteggiare questa preoccupante situazione e salvaguardare il tessuto democratico. Per queste ragioni saremo presenti all’assemblea pubblica, di oggi pomeriggio, alle ore 17, presso il centro sociale”.
“Un clima di intimidazione e violenza – le fa eco la Cgil Roma centro ovest litoranea –. Chiare le matrici fascista e anti palestinese – si legge –, che vogliono colpire chi si batte per la libertà del popolo palestinese, chi si batte contro le politiche criminali del Governo Netanyahu”.
“Esprimiamo la nostra solidarietà al CSOA La Strada, saremo al loro fianco e non ci faremo intimidire – prosegue la nota –. Esprimiamo forte preoccupazione per ciò che sta accadendo a Roma, perché questo non è il primo episodio contro luoghi di socialità e libertà nella nostra città, contro chi sta svolgendo una battaglia sacrosanta a favore del popolo palestinese, del diritto dei palestinesi alla vita, contro il governo israeliano, ma mai contro il popolo israeliano. Ogni radicalizzazione dello scontro, ogni utilizzo sconsiderato della violenza e dell’intolleranza è una ferita ai valori democratici che sono propri di una città aperta come Roma”.