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Per una Puglia del lavoro e dei diritti. È questo il titolo della piattaforma programmatica elaborata dalla Cgil, in collaborazione con le Camere del Lavoro e le categorie, in vista della prossima scadenza elettorale, quando il 23 e 24 novembre si voterà per rinnovare il Consiglio regionale ed eleggere il successore di Michele Emiliano. La Cgil ha voluto un incontro pubblico per illustrare le proposte, invitando tutti i candidati presidenti.
Bucci, Cgil Puglia: “Cresce il Pil, ma aumenta la povertà: c’è un problema di redistribuzione”
“Per una regione più giusta, inclusiva e sostenibile”, spiega la segretaria generale Gigia Bucci, “perché è innegabile che negli ultimi venti anni la Puglia sia cresciuta, ma rifiutiamo la logica per cui si ricorre al Pil per misurare il benessere delle persone. Se il prodotto interno lordo è cresciuto, ma, allo stesso tempo, aumentano povertà e marginalità sociale, c’è evidentemente un problema di redistribuzione della ricchezza creata, e il primo nodo è legato alla qualità del lavoro e dei salari”.
Cita, Bucci, il dato che vede in Puglia il 56% dei lavoratori dipendenti del settore privato percepire un salario lordo mensile che non supera i 15 mila euro lordi annui, “il combinato di una prevalenza di settori a basso valore aggiunto, di forte precarietà e lavoro intermittente”. Due, allora, le chiavi di volta della proposta della Cgil pugliese: “Da un lato ridare centralità al lavoro di qualità, attraverso gli investimenti pubblici, sostenendo filiere strategiche, stimolando la crescita di settori tecnologicamente avanzati, incrementando le risorse per la ricerca e lo sviluppo”. Dall’altro, estendendo e irrobustendo le politiche di inclusione e il welfare regionale, a partire dalle politiche per la salute”.
All’invito della Cgil hanno risposto il candidato della coalizione del centrosinistra, il parlamentare europeo ed ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, e la candidata della lista Puglia Pacifista e Popolare, la professoressa Ada Donno. Oltre a candidati consigliere, tra loro l’ex presidente della Regione, Nichi Vendola, la consigliera uscente Lucia Parchitelli, Pietro Petruzzelli, Gano Cataldo, Ines Pierucci.
Le proposte
Per la segretaria della Cgil Puglia, “siamo nella terra di Di Vittorio, l’uomo che indicava alla politica la necessità di partire sempre dai bisogni delle persone per dare loro risposte. E ieri come oggi il lavoro, il lavoro dignitoso, stabile, ben retribuito, è la leva per esigere il pieno diritto di cittadinanza, oltre che applicazione concreta dei principi della nostra Costituzione”. E allora bisogna puntare al rafforzamento della base produttiva, con alcuni interventi concreti come “un’agenzia regionale per lo sviluppo che faccia anche lavoro di scouting di investimenti – lavorando con i tavoli anticrisi e i centri di ricerca –. Affianco a questo ci vuole la creazione di un libretto formativo e una banca dati che certifichi assieme ad Arpal le competenze di chi lavora o un lavoro lo cerca o magari è dentro percorsi di crisi produttive o in cassa integrazione, che sono elemento di attrazione e favoriscono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.
Ancora, la previsione del salario minimo per gli appalti pubblici nonché l’applicazione dei contratti firmati dai sindacati più rappresentativi. La proposta di un osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo, che rappresenta il 10% del Pil regionale, misure per l’agricoltura con il contrasto al caporalato e a ogni forma di illegalità, interventi sul versante infrastrutturale e della mobilità, particolare attenzione al tema edilizia sia sul versante della legalità, della trasparenza e della sicurezza oltre che sul diritto alla casa.
Per il capitolo welfare, si propone un vero e proprio patto per il diritto alla salute, che investe il tema della sanità territoriale e affronta il problema delle liste d’attesa e delle carenze di personale, così come si guarda al potenziamento di strategie già messe in campo per le pari opportunità in materia di agenda di genere, reti anti violenza, consultori. Programmi specifici per le tutele di ogni fragilità, e infine un capitolo su un sistema integrato dell’istruzione e della formazione, dal tempo scuola al dimensionamento fino alla filiera degli ITS.
“Il tutto – ha spiegato l’economista Michele Capriati, docente dell’Università di Bari che ha collaborato alla stesura della piattaforma – per dare una risposta alla trappola che vede la Puglia attraversare un inverno demografico, che limita la crescita economica, che si riflette sulle occasioni di occupazione e spinge alla forte emigrazione”.
Bucci: “Se non fermiamo la spirale dell’emigrazione giovanile, non ci sarà futuro per la nostra regione”
“La Puglia ha perso in vent’anni la popolazione equivalente a quattro capoluoghi di provincia – ha ricordato Gigia Bucci –, con tantissimi under 39 che hanno cancellato la residenza per cercare occasioni di lavoro dignitoso in altre regioni o all’estero. Se non fermiamo questa spirale non ci sarà futuro per la nostra regione. Alla politica diciamo allora di riconnettersi alle persone, ai loro bisogni, di lavorare per migliorare la condizione materiale di uomini e donne, affinché si riacquisti fiducia nella partecipazione che è vero baluardo di democrazia”.



























