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Il 5 agosto la Cgil Palermo assieme ai familiari ricorda Andrea Raia, nell’81° anniversario della sua uccisione. Alle 10.30 al cimitero comunale di Casteldaccia sarà deposta una corona e sarà ricordato l’impegno del sindacalista ucciso dalla mafia.
Quello di Andrea Raia, segretario della Camera del lavoro di Casteldaccia, fu il primo delitto mafioso del secondo dopoguerra in provincia di Palermo. Era membro, per conto del Pci, della commissione comunale per il controllo dei granai del popolo. Ben presto entrò in contrasto con l’amministrazione comunale. Ebbe anche l’incarico di distribuire equamente i risarcimenti dello Stato alle famiglie dei giovani morti in guerra. Fu ucciso perché si opponeva alle speculazioni e alle ruberie. Venne colpito a morte la sera del 5 agosto 1944 davanti alla sua abitazione, mentre rincasava.
“Andrea Raia era un dirigente sindacale e una persona molto generosa. Credeva nei granai del popolo perché erano un modo concreto affinché le campagne aiutassero le città a superare la fame portata dalla guerra – dichiarano il responsabile dipartimento archivio e memoria storica della Cgil Palermo e il segretario Cgil Palermo, Dario Fazzese -. Raia era un dirigente sindacale combattivo e una persona onesta: difendeva i braccianti e gli operai dalla voracità del padronato agrario e industriale, che li sfruttavano nei giardini della Conca d’oro e nei mulini. E si rifiutava di essere complice degli amministratori comunali dell’epoca, che non si facevano scrupolo di appropriarsi dei generi di prima necessità destinati alla povera gente. Anzi, li denunciava con forza”.
“Venne assassinato la sera del 5 agosto di 81 anni fa da quell’intreccio perverso di forze oscure, fatto da mafia, padronato e politica reazionaria e corrotta – aggiungono Paternostro e Fazzese -. Lo ricordiamo ancora oggi e lo indichiamo alle giovani generazioni come esempio per continuare la lotta per una Sicilia giusta e libera dalla mafia e dal malaffare. Insieme a lui ricordiamo anche Santa Raia, la sua coraggiosa figlia, scomparsa due anni fa a 96 anni, che non rinunciò mai a rivendicare con orgoglio l’impegno e le lotte del padre a favore dei lavoratori e dei cittadini onesti”.