PHOTO
È deceduto ieri sera al termine di una breve malattia Armando D'Anselmo, memoria storica del Quadraro, quartiere della periferia sud-est della Capitale insignito nel 2004 con la medaglia d’oro al merito civile per essere stato uno dei più attivi e organizzati centri dell'antifascismo. Proprio oggi avrebbe compiuto 96 anni.
Abbiamo avuto il privilegio di incontrare Armando pochi mesi fa, alla vigilia delle commemorazioni che nella primavera scorsa hanno animato il quartiere a 80 anni dal feroce rastrellamento operato dai soldati nazisti. Operazione che si concluse con la deportazione in Germania di circa un migliaio di uomini, tra i 16 e i 60 anni, costretti a lavorare in condizioni disumane. Molti di essi vennero uccisi nei campi di sterminio, altri, fuggiti per unirsi alle formazioni partigiane, caddero in combattimento.
All'alba del 17 aprile 1944, appena quindicenne, Armando compie un gesto coraggioso ed eroico: consigliato dal nonno Sante, corre casa per casa e sveglia decine di uomini per portarli a nascondersi in una delle tante cave di pozzolana che ancora oggi caratterizzano il quartiere. Una mossa che salva 35 uomini dai campi di concentramento.
Una storia sconosciuta ai più. Una vicenda che abbiamo avuto il privilegio di portare alla luce in occasione delle commemorazioni per gli 80 anni dal rastrellamento del Quadraro. In queste ore, le istituzioni municipali, le associazioni del territorio e numerosi cittadini stanno esprimendo il proprio cordoglio attraverso le pagine dei social network. Dalla redazione di Collettiva le più sentite condoglianze ai suoi familiari. I funerali si terranno lunedì 2 dicembre alle ore 13 presso la Basilica di Santa Teresa di Anzio.