“Il faro che non dovremmo mai perdere di vista nella gestione dei flussi migratori è quello della dignità umana, mentre questo governo conferma un orientamento al tema solo in chiave di ordine pubblico e di restrizione delle libertà e non di accoglienza”. Così la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, commenta quanto emerge oggi dal Consiglio dei Ministri.

“Con passerelle propagandistiche e populiste si porta avanti un approccio securitario che però - sottolinea - ha già dimostrato tutta la sua inadeguatezza. La questione migratoria, anche a fronte dell’evoluzione delle complesse vicende del continente africano, ha bisogno di altre risposte, come investire nella rete dell’accoglienza a partire dal potenziamento dei Sai, invece di immaginare di trattenere i migranti nei Cpr per 18 mesi”.

Per Gabrielli: “Vengono alimentate insicurezze e paure, ma bisogna lavorare per un cambio di paradigma in Italia e in Europa. In primis va superato il carattere punitivo e restrittivo della legislazione finora adottata, a partire dalla legge Bossi-Fini; ed è indispensabile garantire adeguati e strutturali canali di accesso legali, solo così possiamo lottare incisivamente contro i trafficanti di esseri umani”.

“Come da sempre sosteniamo - conclude la segretaria confederale - è possibile percorrere un’altra strada, individuando e condividendo regole che garantiscano accoglienza e solidarietà”.