Nelle scorse settimane il ministro Valditara ha annunciato le modalità dell’esame di Stato 2023 che "torna" al 2019: quindi, buste all’orale, seconda prova con entrambe le materie d’indirizzo, prove Invalsi come criterio di ammissione.

Si tratta di “una scelta inaccettabile, un vero e proprio ritorno al passato di fronte al quale gli studenti sono pronti a mobilitarsi”, dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli studenti medi. Che aggiunge: “La pandemia ha sconvolto le vite di ognuno di noi. Per questo l’uscita dalla fase della didattica a distanza doveva coincidere con strumenti nuovi, nuovi percorsi capaci di stimolare gli studenti, un nuovo modello di Scuola. Purtroppo tutto questo non è avvenuto. Anzi, il ministro sembra sempre fare solo passi indietro: proponendo un’educazione improntata all’umiliazione, una scuola pacificata e priva di dialogo con gli studenti, un esame incapace di valutare correttamente il loro percorso”.

Per questo, aggiunge Notarnicola, “saremo davanti al Miur, domani 13 gennaio, dalle ore 15:00, per protestare contro il modello di scuola del Merito del ministro Valditara. Per protestare contro un esame di Stato che costituisce un vero ritorno al passato. Per far sentire la nostra voce e chiedere un nuovo modello di scuola. Saremo allo stesso tempo davanti alle scuole con striscioni, flashmob e assemblee in tutto il Paese, perché le istituzioni ci diano risposte chiare. Quest’esame è un ritorno al passato, inventiamo il futuro!”.