Il quadro di Ennio Calabria, che era stato sfregiato durante l’assalto neofascista del 9 ottobre alla sede della Cgil di Corso d’Italia ha lasciato la sua parete per essere trasportato all’Istituto centrale di Restauro de ministero della Cultura, dove saranno apportati gli interventi conservativi.  In base ai primi rilievi dei tecnici (la storica dell'arte Francesca Valentini Paola Iazurlo  restauratrice conservatrice e responsabile del Laboratorio dei materiali dell'arte contemporanea dell’Icr), che erano stati effettuati a ottobre, subito dopo l’assalto, si era progettando un intervento che rispetti l'opera restituendole leggibilità e al tempo stesso non nasconda la “ferita”. “Anzi, quella ferita che per noi ha anche un preciso significato simbolico, sarà valorizzata e spiegata”, dice Patrizia Lazoi, responsabile della raccolta d’arte della Cgil. Oltre a rendere quindi permanente il trauma subìto dall’opera di Calabria, si pensa di affiancare sul muro un piccolo spazio con la foto del quadro deturpato e con la spiegazione del tipo di restauro che verrà messo in atto. 

Per il giorno di avvio del lavoro di restauro è previsto un evento a cui parteciperà anche l’artista che spiegherà ai giovani studenti d’arte il senso della sua opera e del quadro in questione. Da parte loro i responsabili dell’Istituto spiegheranno il progetto dell’intervento conservativo.

Intanto, era stato lo stesso artista autore del quadro danneggiato, Ennio Calabria, a manifestare la sua solidarietà alla Cgil, con una lettera scritta a mano indirizzata al segretario generale Maurizio Landini. “Caro Landini – scrive Calabria nell’incipit – desidero esprimervi il mio turbamento e il mio dolore per questa inquietante irruzione di un vento del passato che evidentemente (e ciò è molto preoccupante), sente che si è creato un nuovo spazio di accesso alle coscienze attraversate da un presente, vissuto da inedite mutazioni”.

L'annuncio delle intenzioni del governo di finanziarie l'opera di restauro del quadro di Calabria era stato dato dallo stesso ministro Dario Franceschini.