Il decreto Cura Italia emanato dal governo pensa anche ai settori dello spettacolo e del turismo, con una serie di misure ad hoc, che riguardano imprese e lavoratori.

STOP AI VERSAMENTI FINO AL 31 MAGGIO
Nella lunga lista delle filiere più colpite ci sono certamente spettacolo e turismo, per cui scatta la sospensione fino al 31 maggio dei pagamenti di ritenute, contributi previdenziali e assistenziali e dell’Iva di marzo. Per queste imprese i versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza sanzioni e interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di 5 rate mensili a partire da maggio 2020.

INDENNITA’ DI 600 EURO PER I LAVORATORI
Ai dipendenti stagionali impiegati nel turismo, che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro a causa dell’emergenza da Covid-19, spetta un’indennità di 600 euro. La stessa tocca di diritto anche ai lavoratori dello spettacolo che abbiano maturato 30 contributi giornalieri nel 2019 e con reddito non superiore ai 50 mila euro. “È la prima volta nella storia che viene riconosciuto loro questo diritto – commenta Emanuela Bizi della Slc Cgil –, finalmente si prende atto della loro specificità, che non li rende assimilabili ad altre categorie”. Il sindacato accoglie positivamente le misure specifiche contenute nel decreto, giudicandole “un punto di partenza per tutti quegli artisti e maestranze per cui il 2020 sarà un anno nero, sia sul piano retributivo che su quello contributivo”. Un primo passo verso l’introduzione degli ammortizzatori sociali per lavoratori che, insiste Emanuela Bizi, non possono essere classificati in base a un criterio contrattuale: “molti di loro sono professionisti ibridi, che portano avanti più attività. Se un’attrice ha lavorato per una produzione teatrale, accumulando 10 giorni di contributi, ma per il resto del suo tempo ha insegnato recitazione, non potrà accedere all’indennità di 600 euro”. Il vero problema sottolineato dal sindacato è l’assenza di una misura di ammortizzatore sociale pensata apposta per gli intermittenti. “Sono molti coloro che si trovano in questa condizione, pur avendo un contratto a tempo indeterminato con delle imprese cooperative”. Nel loro caso è difficile calcolare il reddito effettivo. Ecco perché, sottolinea Bizi, dovrebbero rientrare tra le categorie che hanno accesso agli ammortizzatori in deroga.

FONDO EMERGENZA SPETTACOLO
L’articolo 89 del decreto Cura Italia istituisce il Fondo emergenza spettacolo, cinema e audiovisivo: 130 milioni di euro per l’anno 2020, di cui 80 per la parte corrente e 50 milioni per gli interventi in conto capitale. Il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo dovrà adottare entro trenta giorni un decreto, che stabilisca le modalità di ripartizione e assegnazione delle risorse agli operatori dei settori, inclusi artisti, autori, interpreti ed esecutori. “Aspettiamo di sapere quali criteri il ministro Franceschini adotterà – commenta Bizi – considerato che a pagare le conseguenze di questo disastro sono soprattutto le compagnie e i lavoratori, dal momento che su di loro i teatri hanno scaricato le difficoltà generate dalla chiusura repentina”.

SOSTEGNO SIAE AGLI AUTORI
È prevista la destinazione di una quota pari al 10% dei compensi incassati dalla Siae per “copia privata” al sostegno economico degli autori, degli artisti interpreti ed esecutori e dei lavoratori autonomi che svolgono attività di riscossione dei diritti d’autore. La copia privata è la possibilità di effettuare registrazioni personali di opere protette da copyright, a fronte di un pagamento forfetario per compensare gli autori e tutta la filiera dell’industria culturale.

VOUCHER RIMBORSI PER SOGGIORNI E BIGLIETTI
L’articolo 88 del decreto regola il rimborso dei contratti di soggiorno e la risoluzione dei contratti di acquisto di biglietti per spettacoli, musei e altri luoghi della cultura. I soggetti acquirenti potranno presentare, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, apposita istanza di rimborso al venditore, allegando il relativo titolo di acquisto. In cambio verrà emesso un voucher di pari importo, da utilizzare entro un anno dall’emissione. Una misura che va incontro alle esigenze del pubblico e delle imprese ma che, secondo il sindacato, non incide sui redditi dei singoli lavoratori e sulle produzioni. Queste dovranno comunque spendere i soldi per allestire gli spettacoli, fronte di una macchina produttiva che si è dovuta bloccare, in molti casi, a metà dell’opera.

Nel decreto Cura Italia sono previsti anche alcuni provvedimenti generali, che indirettamente interessano anche i settori dello spettacolo e del turismo.
Il primo è lo stop ai licenziamenti per giusta causa per i prossimi due mesi, a prescindere dal numero di dipendenti dell’impresa, il secondo la sospensione delle procedure pendenti avviate dopo il 23 febbraio 2020. Questa norma potrebbe tutelare i dipendenti di associazioni e imprese culturali che si erano visti interrompere il rapporto di lavoro, a fronte della sospensione ad libitum di tutti i progetti avviati.

STOP ALLE RITENUTE PROFESSIONALI E FONDO PER I REDDITI BASSI
Arriva il “Fondo per il reddito di ultima istanza” per garantire un’indennità ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.

I professionisti e i consulenti con ricavi o compensi sotto i 400 mila euro non dovranno versare le ritenute d’acconto su quanto percepito fino al 31 marzo. La scadenza slitta al 31 maggio, in un’unica soluzione o in 5 rate. Buona notizia, per esempio, per i professionisti del cinema che lavorano con partita Iva, come i doppiatori.