“Il ministro dell'Istruzione, università e ricerca, Lorenzo Fioramonti, è oggetto in questi giorni di una vera e propria campagna di denigrazione lanciata da alcuni organi di stampa”. Ad affermarlo è Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil.
 
“Le accuse che gli si rivolgono sono relative ad alcuni post sui social, che il ministro aveva scritto anni fa, per i quali si è già scusato e ha già fatto ammenda. La vicenda poteva ritenersi chiusa, invece, si sono travalicati i confini tra la libertà di stampa e il diritto di ciascuno alla privacy”, prosegue il dirigente sindacale.

“Come denuncia lo stesso ministro, si è cercato di indagare su scelte del tutto personali, che riguardano il figlio di otto anni e la scuola che frequenta, come se ciò rappresentasse il paradigma sul quale giudicare l'operato di un personaggio pubblico, un ministro, del quale si chiedono addirittura le dimissioni”, continua il sindacalista.

“Non è nostra volontà lanciare forme di censura alla libera stampa, ma abbiamo tutto il diritto di stigmatizzarne gli eccessi e di manifestare, su questo punto, la nostra piena solidarietà al ministro e alla sua famiglia, gettata con disprezzo nel tritacarne mediatico più odioso”, aggiunge il leader Flc.

"Il giudizio di merito sul suo operato di ministro si misurerà, per noi, sugli atti concreti che egli porterà nella sua attività di governo dell'istruzione, dell'università, dell'Afam e della ricerca, a partire dalla stabilizzazione dei docenti, dal rinnovo dei contratti scaduti e soprattutto dalle risorse urgenti, ingenti e necessarie da reperire nella prossima manovra finanziaria”, conclude Sinopoli.