"Con la liberalizzazione del subappalto e la reintroduzione del massimo ribasso il governo si accinge a dare un duro colpo alle tutele di lavoratrici e lavoratori dei servizi in appalto, peraltro proprio nel giorno della celebrazione del 51°anno dello Statuto dei lavoratori". Così Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UIltucs e UIltrasporti sulla bozza del decreto semplificazioni che l'esecutivo si accinge a varare nelle prossime ore. I sindacati si dichiarano ''disponibili e pronti al confronto'', ma avvertono che ''se la scelta del governo è decidere con decreto, scaricando gli effetti negativi sulle lavoratrici e i lavoratori, la risposta sarà il contrasto e la mobilitazione fino allo sciopero generale''.

Le federazioni di categoria stigmatizzano "l'inserimento di norme pericolose: la semplificazione non può tradursi in deregolamentazione, soprattutto quando va a colpire i diritti, le tutele e la qualità del lavoro che è data da certezza salariale, sicurezza, prevenzione, legalità". Per i sindacati "la scelta indicata dal governo non è peraltro coerente con gli obiettivi indicati in tema di innovazione, riqualificazione, rigenerazione, qualità dei servizi, inclusione e lotta al sommerso, così come si prova a far emergere dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un Piano che, per gran parte della sua realizzazione, poggia proprio sull'affidamento di opere e servizi in appalto".

Per Filcams, Fisascat, Uiltucs e Uiltrasporti l'introduzione del massimo ribasso generalizzato e la liberalizzazione del sub appalto significa "compiere una scelta astraendosi dalla realtà. La condizione di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che, negli appalti di servizi, vivono spesso inseguendo imprese che non pagano stipendi, dove è necessario avviare vertenze per recuperare le competenze di fine rapporto in aziende che svaniscono nel nulla, che a ogni cambio appalto vedono decurtare le proprie ore di lavoro in un ricorso già importante a contratti part time involontario, e dove la frammentazione del lavoro è già di per se fonte di maggiore precarietà, è ciò che oggi accade".

Questa è la faccia opaca degli appalti di servizi che "da una deregolamentazione del subappalto rischia di diventare ancora più scura, che inquina e distorce le regole nel mercato, mettendo in difficoltà le aziende sane. I sindacati evidenziano che questo è ciò che avviene "con troppa frequenza anche quando riguarda servizi fondamentali come le pulizie e le mense nella sanità e nelle scuole, di servizi di vigilanza e sicurezza nei luoghi della pubblica amministrazione".

Per le organizzazioni è "necessario discutere del sistema negli appalti nel nostro Paese, certamente in termini di semplificazione e miglioramenti amministrativi e tecnici, ma anche di compiere un cambio di passo che rimetta al centro la coerenza tra appalto-qualità del servizio-qualità del lavoro e la scelta di ripristinare una condizione che vede il massimo ribasso e la liberalizzazione del subappalto non andrebbe in questa direzione".