Un altro decreto fantasma. Dopo quello sulle nuove regole della condotta e sulla sperimentazione della filiera della formazione tecnico-professionale, stessa storia per il dimensionamento. Secondo la legge di bilancio 2023, a partire dall’'anno scolastico 2024/25 i parametri per il dimensionamento della rete scolastica devono essere definiti in un decreto dei ministeri dell’Istruzione e del Merito e dell’Economia e delle Finanze, in accordo con la Conferenza unificata.

In caso di mancato raggiungimento di tale accordo – come nei fatti è avvenuto – è toccato ai due ministeri individuare autonomamente un parametro compreso tra 900 e 1000 alunni attraverso il quale stabilire il numero di dirigenti scolastici assegnati a ciascuna regione a cui dovrà corrispondere il numero di scuole funzionanti.

Il risultato sono stati tagli pesantissimi nella ripartizione regionale degli organici di dirigenti scolastici e Dsga, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Ma la cosa sorprendente che ormai a due mesi dall'incontro con i sindacati cui è stata presentata la tabella con i tagli, il decreto non è stato ancora pubblicato, mentre le Regioni proprio in questi giorni stanno avviando i piani di riduzione della rete scolastica sul territorio.

E i tagli saranno, appunto, dolorosissime. È infatti previsto per il prossimo triennio un taglio di ben 780 istituzioni scolastiche di cui 628 solo nel prossimo anno, con ricadute pesantissime soprattutto sulle regioni del sud che subiranno un vero e proprio stravolgimento della rete scolastica:  - 128 scuole in Campania, -79 in Calabria, -58  in Puglia, -42 in Sardegna, - 92 in Sicilia) e di conseguenza tagli agli organici sia sulle due figure uniche della scuola che sul resto del personale docente, educativo ed Ata. Il tutto mentre Valditara annuncia una fantomatica Agenda Sud che dovrebbe potenziare la scuola del Mezzogiorno.

La Flc Cgil annuncia in una nota che si appresta a impugnare il decreto “fantasma”, ritenendo "molto grave questo comportamento omissivo del ministero, che infrange le più elementari regole di trasparenza e correttezza amministrativa e getta un cono d’ombra su un’operazione totalmente sbagliata e dannosa per tutto il sistema scolastico".