Torna in pista, per il rush finale, il decreto salva-imprese. Ed è subito corsa contro il tempo. Il provvedimento “per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”, trentadue pagine in sedici titoli, è da analizzare in fretta e furia, perché le osservazioni devono arrivare al massimo lunedì. Si tratta del testo che era stato approvato salvo intese nella prima metà di agosto per finire in Gazzetta ufficiale entro fine mese, ma si era poi impantanato con la crisi di Governo.

Il testo contiene in particolare le norme per l'Ilva, Whirlpool ma anche le per l'assunzione di personale dell'Inps, la stabilizzazione di alcuni lavoratori di Anpal Servizi e per le tutele dei riders. Nel provvedimento, inoltre, ci sono misure per affrontare le crisi aziendali in Sardegna, Sicilia e nella provincia di Isernia. E contiene sopratutto le norme sull'Ilva. In assenza dell'immunità penale per l'esecuzione del piano ambientale dello stabilimento tarantino, ArcelorMittal ha minacciato la chiusura il 6 settembre.

Anche per questo lo schema di decreto legge è stato inviato ieri (29 agosto) dalla presidenza del Consiglio ai capi degli uffici legislativi dei ministeri, e nella premessa si legge: "Al fine del rispetto della tempistica connessa all'urgenza del decreto si chiede di comunicare con ogni possibile celerità eventuali osservazioni, comunque non oltre le ore 13 di lunedì 2".

Il decreto, afferma la relazione illustrativa, "contiene le disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e in particolare per garantire la tutela economica e normativa di alcune categorie di lavoratori particolarmente deboli, quali i cosiddetti 'riders', lavoratori con disabilità, Lsu-Lpu, lavoratori precari”. Il decreto contiene, inoltre, "disposizioni per supportare l'attuazione del reddito di cittadinanza rimessa in gran parte all'Inps che quindi necessita, con urgenza, di rafforzare le proprie strutture amministrative".

Il provvedimento, poi, "reca disposizioni per far fronte a importanti crisi industriali in corso in vari territori del Paese, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e garantire sostegno al reddito dei lavoratori coinvolti". Nell'articolo 12 del provvedimento, inoltre, si prevede il potenziamento del funzionamento della struttura di crisi preposta alla gestione dei 'tavoli di crisi' istituti al ministero dello Sviluppo economico "attraverso l'acquisizione di risorse specializzate, da destinare, fino al 31 dicembre 2021, allo studio di idonee soluzioni per risolvere le problematiche sottese ai tavoli stessi".

Sulle molte vertenze aperte e a rischio senza l’approvazione dle decreto, in questi giorni di crisi di governo, si sono detti molto preoccupati i sindacati. Per Gianni Venturi, segretario nazionale e responsabile della siderurgia per la Fiom, è infatti “necessario sbloccare il decreto che introduce per l'ex Ilva una norma che modifica quanto stabilito dal decreto crescita, fissando al 6 settembre il superamento delle esimenti penali per ArcelorMittal”.

"Il governo aveva preparato un decreto che stanziava quasi 17 milioni di euro di decontribuzioni fiscali a favore della Whirlpool, che l’azienda aveva giudicato come insufficiente. Adesso c’è il rischio che non si ricomponga il tavolo delle trattative e che sull'azienda non ci sia neanche una pressione politica giusta, a causa di un governo precario. Questi problemi che toccano migliaia di persone diventeranno di secondaria importanza", ha poi detto Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Campania.

Un capitolo a parte riguarda i rider. "La vicenda è una delle più emblematiche del comportamento dell'esecutivo in 14 mesi - secondo la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti -: c'è un altissimo tasso di propaganda. C'è stata una discussione lunga più di un anno, un tavolo fallito senza un esito finale. Il governo ha fatto la promessa reiterata di un intervento legislativo per risolvere la vicenda, ma in realtà niente è avvenuto. Il decreto, nella parte sui rider, è altamente insufficiente: non affronta uno dei nodi principali, il divieto di cottimo, uno degli impegni presi dalla maggioranza e ribadito da Di Maio al tavolo. Troviamo solo un cottimo mitigato”.