La rete Auser nazionale sarà di nuovo in piazza il 25 maggio a Napoli, insieme alle 160 associazioni della Via Maestra e alla Cgil, per rivendicare un Paese con meno disuguaglianze e più giustizia sociale; meno autoritarismo e più democrazia; meno individualismo ed egoismo e più solidarietà.

La nostra stella polare rimane la Costituzione antifascista che deve essere applicata e rispettata. Il valore della pace è per noi irrinunciabile e per questa ragione il ripudio della guerra deve tradursi in azioni concrete per mettere fine al conflitto tra Ucraina e Russia, per il cessate il fuoco in Palestina e il rilascio di tutti gli ostaggi in mano ad Hamas.

Non possiamo e non dobbiamo rimanere indifferenti rispetto alla carneficina di 35.000 vittime palestinesi, di cui oltre un terzo bambini. Nessuna giustificazione può essere accettata per la violazione dei diritti umani in Palestina, avendo noi espresso la nostra ferma condanna per le azioni terroristiche di Hamas contro i civili israeliani e gli stupri di tantissime donne.

L’economia di guerra, con centinaia di miliardi di euro utilizzati per l’acquisto e la commercializzazione delle armi condiziona, le nostre vite e minaccia la stessa sopravvivenza del pianeta. Al linguaggio bellicista dobbiamo contrapporre quello della pace e della fratellanza tra i popoli. Per questa ragione il futuro dell’Europa si giocherà prima di tutto sulla capacità di assumere un ruolo determinante nel garantire pace e giustizia sociale. Invece l’unione Europea rischia di perdere il proprio ruolo di inclusione e cooperazione con il patto sui migranti, la continua manomissione delle politiche per contrastare i cambiamenti climatici e per una giusta transizione ecologica.

Le disuguaglianze nel nostro Paese si allargano con 6 milioni di poveri, salario e pensioni non in grado di garantire una vita dignitosa, la privatizzazione del welfare (a partire dalla sanita), dei sistemi socio-sanitari e dall’istruzione. Sono soprattutto donne e giovani a essere penalizzati e, allo stesso tempo, a tantissime persone anziane vengono negati protezione e assistenza.

Il decreto di attuazione della legge delega per le politiche sulla non autosufficienza e l’invecchiamento attivo non stanzia le risorse necessarie per attuare la legge, rinviando a futuri ulteriori decreti gli aspetti più innovativi. Queste scelte politiche del governo confermano la volontà di non voler affrontare, con i necessari cambiamenti, la crisi demografica di un Paese con oltre un quarto della popolazione oltre i 65 anni e che nel 2050 diventeranno un terzo.

Bisogna perciò ribaltare i paradigmi del liberismo. Non deve essere più l’economia ma la condizione materiale e il benessere delle persone al centro delle politiche pubbliche, valorizzando la funzione sussidiaria del terzo settore per assicurare coesione e inclusione per non lasciare indietro nessuno.

Per la rete Auser la centralità della persona e il territorio sono i riferimenti fondamentali per affermare un diverso modello sociale basato sull’universalità dei diritti. Invece si procede in senso opposto, riducendo le risorse per il welfare, cancellando il reddito di cittadinanza, rifiutando la legge per il salario minimo, non riformando il sistema pensionistico, precarizzando sempre di più il mercato del lavoro, non affrontando le cause della mancanza di pari opportunità per le donne nella vita, sul lavoro e nel lavoro.
A fronte di una crescente frammentazione sociale anziché rispondere con più democrazia e partecipazione si attacca l’unità del Paese con l’autonomia differenziata, si intende imporre con il premierato un modello alternativo alla costituzione repubblicana, si mette sotto attacco la libera informazione, la libertà a manifestare, il diritto al dissenso e l’indipendenza della magistratura. Tutto ciò svilisce la funzione determinante dei corpi intermedi che sono fondamentali per ricucire il rapporto tra cittadini, istituzioni e politica fortemente lacerato, come evidenziato dall’astensionismo nelle elezioni perché le persone non si sentono più rappresentate.

La rete Auser con le sue azioni solidaristiche quotidiane grazie al grande cuore delle volontarie e dei volontari ritiene che sarebbe necessario uno sforzo sinergico fra tutti gli attori attraverso la costruzione di reti sociali finalizzate a azioni sostenibili volte a migliorare la qualità della vita di ogni persona e di ogni età, sconfiggendo la solitudine e la perdita di fiducia nel futuro. Come giustamente ci ha ricordato il presidente della Repubblica la solidarietà è la principale fonte di sicurezza collettiva e responsabilità verso gli altri, soprattutto se questi non hanno voce per rivendicare i propri diritti.

Per queste ragioni saremo in piazza il 25 Maggio a Napoli e invitiamo tutte le nostre strutture a una ampia partecipazione, perché i nostri valori e la nostra identità sono parte fondamentale degli obiettivi della manifestazione.

Domenico Pantaleo, presidente Auser