Ai microfoni di Collettiva Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, sull'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna flagellando, in particolare, il settore dell'agroindustria.

"Quello che è successo rischia di mettere in ginocchio molti lavoratori e anche un pezzo della nostra economia, data l’importanza del territorio. Questo Paese si deve dotare di politiche serie di contrasto al dissesto idrogeologico, quanto meno al fine di governarlo".

I guardiani del territorio

"I nostri lavoratori forestali, quelli dei consorzi di bonifica e, in senso più ampio, i lavoratori dell’agricoltura sono i guardiani del territorio, ma purtroppo sono stati maltrattati, sono stati anche nel recente passato vittime di narrazioni farlocche, equiparati alle guardie canadesi, dileggiati, da persone che non sanno neanche di cosa parlano. E invece sono proprio questi lavoratori i primi che potrebbero intervenire e infatti stanno intervenendo in queste ore per regolamentare il flusso delle acque. Naturalmente le loro professionalità dovrebbero essere inserite in un piano straordinario e strutturale di intervento, pronto per quando accadono questi fenomeni".

Il governo non ci ascolta

"Dal governo ai nostri appelli a incontrare noi sindacati per trovare soluzioni di sostegno a chi ha perso la casa e il lavoro non c’è stata alcuna risposta, neanche informale. Il governo non fa altro che essere coerente visto che è chiara la scelta di non parlare con il sindacato, se non per delle comunicazioni lampo. Con le organizzazioni datoriali il governo si incontra ogni settimana. Noi ricordiamo al governo che non sono sole le imprese a creare ricchezza in questo Paese. Gli imprenditori hanno bisogno dei lavoratori. Sono i lavoratori a lavorare i prodotti nelle varie trasformazioni. Queste persone hanno diritto a essere ascoltate. Non chiediamo un favore nel chiedere un incontro ai ministri, è un diritto dei lavoratori poter dire la loro al governo, altrimenti è una finta democrazia questa. Purtroppo questo modo di agire appartiene alla cultura di questo governo. Noi rappresentiamo centinaia di migliaia di lavoratori e vorremmo essere ascoltati dal governo".

L'azione concreta del sindacato

"Il sindacato in questo momento sta già facendo una serie di interventi. I compagni sul territorio si sono organizzati per andare a dare concretamente una mano. Il terreno non assorbe l’acqua, con il sole questo fango seccandosi si trasformerà in cemento e coprirà le radici. In settimana la prima squadra della Flai, compagni dall’Emilia e dal Veneto, partirà per andare a dare una mano a spalare il fango. Abbiamo già comprato il materiale per non gravare sulla Protezione civile. E poi ci siamo già attivati con la Regione per mettere a disposizione delle persone tutta una serie di ammortizzatori sociali, per sostenere coloro che perderanno molte giornate di lavoro, per tutelare i lavoratori in maniera materiale e tempestiva".