É necessario un nuovo stato sociale. Oggi in Italia si investe poco in istruzione, università e ricerca, con il nostro Paese che nel 2020 si è posizionato penultimo tra le 27 d’Europa con il 7,5% del Pil a fronte di una media europea del 9,4%. Dopo le promesse fatte durante il Covid la previsione della spesa sanitaria 2022- 2025 cala significativamente sia nel complesso che nella percentuale pro capite sul Pil, dove l’Italia si colloca sotto la media OCSE. Inoltre in Italia, secondo le stime Istat, sono 3,8 milioni gli anziani non autosufficienti, quindi una legge non è più rinviabile.

É necessario preoccuparsi poi dei 5,6 milioni di individui in povertà assoluta. La difesa dei lavoratori parte dalla sicurezza sul lavoro, qualcosa che però ancora oggi è una chimera. L’ultimo rapporto Inail mostra come tra gennaio e luglio 2022 siano state presentate 441.451 denunce d’infortunio, con un incremento del 41,1% rispetto allo stesso periodo del 2021. Di queste 569 hanno avuto esito mortale, in calo rispetto all’anno precedente del 16%. Nel 2019 l’economia non osservata vale 202,9 miliardi di euro, pari all’11,3% del Pil. I lavoratori irregolari nel 2019 sono 3 milioni 586 mila in calo di oltre 57mila rispetto all’anno precedente.