Una parola di pace la pronuncerà forte la Cgil, nel tardo pomeriggio romano di Piazza Vittorio. Una parola di pace che proverà a farsi ascoltare in questo forte rumore di guerra. Che sale dai palazzi della politica, dalle tavole rotonde dei talk show, dagli strilli dei giornali, concentrati soltanto sull’invio di nuovi armamenti e sulle alleanze da stringere per diventare più forti. Sarà il controcanto che si alzerà dalla Fiom, dalla Flc, dalla Cgil capitolina, dalla Flai, dagli studenti, dai cittadini, dalla società civile rappresentata in piazza da una lista lunghissima di associazioni che oltre a discutere di pace e a sensibilizzare le persone, ogni giorno si impegnano concretamente, producendo iniziative, raccogliendo contributi, organizzando viaggi, dando sostegno e accoglienza al popolo ucraino.

“A chi ci vuole etichettare, a chi vuole dividere il campo tra chi sta con Putin e chi sta contro Putin – ci spiega Fabrizio Potetti, segretario generale della Fiom Roma e Lazio – noi rispondiamo che siamo con il popolo, che sta subendo pesantissime perdite, con i profughi costretti ad abbandonare le loro case o che le loro case non le hanno più”.

È qui la motivazione profonda di una scelta diventata irrinunciabile. Quella di invertire la discussione, di mettere la pace al centro del dibattito. “Un dibattito che invece continua a parlare solo di guerra. E attraverso decisioni che non condividiamo ci porta all’economia di guerra, come l’aumento dei costi energetici e le incredibili speculazioni in atto. L’aumento dei prezzi che ha determinato un impoverimento generale della popolazione che colpisce i cittadini europei”.

Su questi temi, ci spiega Fabrizio Potetti, si sta rivelando sempre più ampia la distanza già enorme che separa la società civile dalla politica. “I temi discussi da noi sono lontani da quelli imposti nel dibattito pubblico e istituzionale. Non è possibile che in Parlamento si parli solo di stare da una parte o dall’altra: noi vogliamo parlare di pace”.

L’obiettivo, a partire da questa sera, passando attraverso momenti di discussione come quello che la Cgil sta organizzando per sabato 18 giugno a piazza del Popolo a Roma, è portare il tema della pace al centro della discussione politica, fare arrivare la voce della società civile fin dentro le aule del Parlamento.

“Anche grazie alla partecipazione degli studenti, dei giovani, dei luoghi della formazione, della conoscenza e della cultura, luoghi di pace – ci spiega Alessandro Tatarella, segretario generale della Flc Cgil Roma e Lazio –. I ragazzi sono entusiasti, porteranno pensieri profondi come quelli che hanno condiviso in una recente iniziativa che abbiamo, come Flc, organizzato al liceo Mamiani. Loro sono il futuro e sulla guerra, come da anni sull’ambiente, la loro lucidità è sorprendente se confrontata con tanti discorsi ascoltati in questi mesi”.

“Con il loro aiuto vogliamo che la politica ci ascolti, anche se non possiamo nascondere che in questo momento storico la politica sempre più spesso resta distante dai cittadini e il divario tra rappresentanti e rappresentati è ogni giorno più ampio”.

“Sindacati, movimenti e reti sociali – si legge nel comunicato che lancia la mobilitazione di questa sera – si mobilitano contro la guerra, condannando l'invasione russa dell'Ucraina, ed esprimono la solidarietà al popolo ucraino attraverso aiuti umanitari, sostegno alla popolazione e ai progetti di accoglienza. La guerra rappresenta l’antitesi di tutto ciò per cui ci mobilitiamo. La guerra non è un fatto che si manifesta all’improvviso, bensì si costruisce giorno dopo giorno in mesi o anche anni. Allo stesso modo anche la Pace è un processo che va costruito e rafforzato con fatti concreti e l’urgenza che la situazione impone. La smilitarizzazione del dibattito politico e la pace sono premesse indispensabili per continuare a lottare per un cambiamento del modello di sviluppo economico e sociale equo, giusto, aperto e ambientalmente sostenibile”.

Lo diranno forte dal palco questa sera, a partire dalle 18:00, le voci che si alterneranno. Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil e Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil, cui sono affidate le conclusioni.

Previsti gli interventi dei movimenti, delle associazioni e delle reti sociali, con la partecipazione di Luciana Castellina e Vauro Senesi, la lettura di poesie contro la guerra "Pace all'attacco" e la musica di Giulia Anania, Lavinia Mancusi insieme al fisarmonicista Mauro Menegazzi e del duetto di Massimiliano Felice e Nora Tigges.

(Questo è l’elenco completo dei soggetti promotori dell’iniziativa: ANPI Comitato Provinciale di Roma, ARCI Roma, Associazione Nazionale Giuristi Democratici, Associazione Senza Confini, Casa Internazionale delle Donne, Casetta Rossa, Centro Interculturale Celio Azzurro, Centro socioculturale Affabulazione, Cinecittà Bene Comune, CNCA Lazio, Comunità Palestinesi di Roma e del Lazio, Coordinamento genitori democratici di Roma, CSOA La Strada, CSOA Spartaco, Da Sud, Fairwatch, FLAI-CGIL Roma e Lazio, Fridays for Future Roma, Laboratorio politico Left, Le CaSette in Action, Legambiente Lazio, Legambiente Nazionale, Libera Roma - Coordinamento Provinciale, Link - Coordinamento universitario, Lunaria, Mediterranea Roma, MoveOn Italia, Nessun Dorma, Parents for Future Roma, Polo Civico, Rete degli studenti medi di Roma, Rete degli studenti medi Nazionale, Rete dei Numeri Pari, Rete della città di Roma, Rete della Conoscenza, Rete Italiana Pace e Disarmo (RIPD), Rete NoBavaglio, 6000 Sardine Roma, Sbilanciamoci!, Scomodo, Slow Food Roma, Spin Time Labs, Terra!, UdS - Unione degli Studenti, UdS - Unione degli Studenti di Roma, UDU – Unione degli Universitari di Roma, Uiki Onlus - Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia, UP - Su la testa!, Villaggio della Pace).