“Il risultato importante della partecipazione al bando per la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia, affidato all’agenzia per la Coesione da parte dei Comuni del Sud, non è altro che la dimostrazione di quanto la Cgil, insieme alle associazioni antimafia, da molti anni sta sostenendo. C'è la necessità urgente che lo Stato sostenga finanziariamente i Comuni e le associazioni del terzo settore per il riutilizzo di questi beni”. È quanto dichiara il responsabile coordinamento nazionale Legalità e sicurezza della Cgil nazionale Luciano Silvestri.

“Il bando emanato a valere sul Pnrr per 300 milioni – sottolinea però il dirigente – è assolutamente insufficiente a sostenere lo sforzo enorme che tutta la società civile sta producendo per recuperare i beni sottratti ai sodalizi mafiosi. Anche lo strumento del bando, per come è stato concepito, è una misura inappropriata”.

Secondo Silvestri infatti “occorre mettere in campo uno strumento strutturale capace di dare certezza e continuità di spesa ad un intervento da parte dello Stato di cui la lotta contro i poteri mafiosi sente tutta l'urgenza. Se infatti i progetti presentati non avranno la copertura finanziaria, si genererà nei Comuni esclusi e nella società civile una sorta di frustrazione, con il rischio di un ulteriore arretramento”.

“Come la ministra Carfagna siamo dunque convinti della bontà dell’iniziativa assunta dal governo, perché ha reso evidente la presenza di un vuoto, adesso – conclude – dobbiamo dare forza e sostanza a questa strada apportando i giusti correttivi”.