“Se tutti i cittadini del mondo partecipassero ad una marcia per la pace, la guerra sarebbe destinata a scomparire dalla faccia della terra”. Sono parole di Norberto Bobbio, uno dei tanti intellettuali, come Italo Calvino, Renato Guttuso, Ernesto Rossi, Giovanni Arpino e molti altri, che parteciparono alla prima storica “Marcia della Pace per la fratellanza tra i popoli”, il 24 settembre 1961. Marcia ideata e organizzata in primo luogo da Aldo Capitini, il filosofo della nonviolenza. Anche in quegli anni l'impegno per la pace e per il disarmo era mal visto da buona parte del mondo politico ed istituzionale. “Le accuse – scriverà Capitini all'indomani della marcia - erano alquanto varie: chi disse che io ero manovrato dai comunisti, chi ci accusò di fare la marcia dei vegetariani. Il prefetto di Perugia aveva mandato alle amministrazioni comunali e provinciali una circolare proibendo di portare i gonfaloni della città. Come le gerarchie ecclesiastiche avevano dato ordine al clero di non partecipare, e nelle chiese era stato detto che quella era una marcia comunista e paracomunista da evitare...”. 

La memoria storica di quella prima grande manifestazione, che scelse il tragitto da Perugia ad Assisi (oltre 20mila persone parteciparono), è custodita con cura nella biblioteca comunale di San Matteo degli Armeni, nel capoluogo umbro, la biblioteca di Aldo Capitini. Qui si può ammirare la prima storica bandiera della pace, con i colori dell'arcobaleno, fatta cucire da Capitini ad un gruppo di donne umbre, contadine per lo più. Così come si possono consultare i documenti, i giornali dell'epoca, i testi e le foto che raccontano di quella straordinaria esperienza di “rivoluzione dal basso”. Ma a San Matteo degli Armeni si trova anche la sede della Fondazione Centro studi Aldo Capitini, presieduta da Giuseppe Moscati, che raccoglie l'eredità politica e culturale del teorico della nonviolenza. Presto, assieme al Movimento Nonviolento presieduto da Mao Valpiana, e con la collaborazione di Gabriele De Veris (il bibliotecario di San Matteo) e di Andrea Maori (archivista), la Fondazione procederà alla riedizione del fondamentale testo curato da Aldo Capitini e dedicato alla Marcia del '61, “In cammino per la pace” (Einaudi 1962), da svariati anni non più reperibile in commercio. Il volume di pregio - oltre a riproporre il testo con le testimonianze di Walter Binni, Giovanni Arpino, Pier Paolo Pasolini, Norberto Bobbio e altre importanti figure della migliore cultura del Novecento italiano - è arricchito da un centinaio di fotografie della storica Marcia, diverse delle quali inedite.