Si torna a festeggiare il 25 Aprile dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia ma col pensiero sempre rivolto alla guerra in Ucraina. Storia, memoria e speranza di pace spesso si esprimono attraverso ricostruzioni e paragoni improbabili, dichiarazioni e prese di posizione a tutti i livelli che richiederebbero analisi e conoscenze più approfondite.

La via migliore per il sindacato pensionati e per la Cgil è ritornare nei luoghi della Resistenza coltivando la memoria collettiva contro la barbarie delle guerre. Di ieri e di oggi. Lo Spi Cgil Pesaro e Urbino lunedì 25 Aprile sarà, assieme all’Anpi e al Comune di Borgo Pace, a Parchiule, piccola frazione del Comune di Borgo Pace dove si trova il monumento alla Resistenza.

La commemorazione inizierà alle 10.30, con il saluto della sindaca di Borgo Pace Romina Pierantoni, della segretaria generale Spi Cgil provinciale Loredana Longhin e di un rappresentante della sezione “Valmetauro” dell’Anpi.

Il programma per la Festa della Liberazione 2022 prevede infatti la commemorazione dei partigiani caduti nella battaglia di Parchiule, l’ultima battaglia partigiana per la liberazione della provincia, prima dello sfondamento della Linea Gotica. Alla iniziativa interverrà anche Paolo Giovannini, docente di Storia Contemporanea all’Università di Camerino, che parlerà della battaglia di Parchiule. Le conclusioni saranno affidate a Francesco Palaia, responsabile politiche della Memoria dello Spi  nazionale.

Non mancheranno i canti della Resistenza e dei partigiani eseguiti dal coro “Bella Ciao” dello Spi Pesaro Urbino. “È un 25 Aprile che mai come quest’anno ci ricorda che la guerra è un orrore, e che l’unica parola che ha senso pronunciare ‘senza se e senza ma’ è pace – spiega Loredana Longhin -. Abbiamo scelto questo luogo anche perché lo Spi a livello nazionale ha iniziato a promuovere un’opera di restauro dei monumenti alla Resistenza, affinché ci sia un recupero materiale degli stessi e si tenga ben teso il filo della memoria, soprattutto per le giovani generazioni”.

“A giugno del 1944 – scrive l’Anpi - l'esercito tedesco pensava di ritirarsi dietro la Linea Gotica per favorire il ripiegamento di truppe e mezzi e ripulire il territorio dai partigiani.

Sui monti dell'Alpe della Luna però si trovavano i partigiani del II Battaglione della Brigata Garibaldi Pesaro insieme a quelli della Banda Panichi e alcuni partigiani slavi, appostati con l’obiettivo di rendere sempre più difficile il passaggio degli automezzi tedeschi verso la Linea Gotica.

Lo scontro fu inevitabile. Dislocati tra Sestino e l’Alpe della Luna i partigiani subirono massicci rastrellamenti da parte di oltre duemila soldati tedeschi ma con eroismo e abnegazione scrissero una pagina di grande coraggio nella storia della Resistenza, in quella che fu l'ultima grande battaglia della guerra nelle Marche. Lo scontro decisivo ebbe come scenario i monti sopra Parchiule dove i partigiani riuscirono a rompere l'accerchiamento tedesco e a sfuggire al rastrellamento”.

Finita la guerra per commemorare la grande battaglia e i partigiani che in essa persero la vita, venne costruito all'ingresso della frazione di Parchiule il Monumento alla Resistenza costituito da più blocchi di pietra sovrapposti, alla sommità dei quali è collocata una scultura in cemento che rappresenta due stelle, una inserita obliquamente nell’altra.

Il monumento sorge ai piedi dell’Alpe della Luna e in un lato reca la scritta: “Queste pietre slave sulla nostra terra ricordano due popoli che trovarono fratellanza amore libertà vincendo l’odio della guerra” . In questi luoghi, popoli di paesi e di culture diverse, combatterono insieme per conquistare pace, libertà e democrazia.