A partire dal 27 luglio scorso i braccianti stranieri che alloggiano nella tendopoli di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro, hanno avuto finalmente accesso al vaccino anti-covid. Le iniezioni, su base volontaria, hanno quindi avuto il via dopo una lunga mediazione portata avanti dalla Cgil, insieme ad altre organizzazioni. Il  primo vax day nella tendopoli è stato un successo. 172 migranti hanno infatti aderito e si sono vaccinati. I prossimi appuntamenti saranno il 18 e il 31 agosto per la seconda dose di Pfizer e per chi vorrà aderire. Attualmente la tendopoli ospita ufficialmente 208 persone.

Ci sono voluti mesi, e una lunga battaglia di civiltà, ma si tratta del primo passo per vaccinare anche chi vive negli altri insediamenti e tutti i migranti presenti nella Piana. Dopo il tavolo tecnico al commissariato, il sindacato con Caritas ed Emergency aveva svolto settimane di intensa attività di informazione e mediazione culturale tra gli ospiti della tendopoli. Fin dall’avvio della campagna vaccinale, infatti, Cgil, Flai e associazioni del territorio avevano sottolineato la necessità di garantire la vaccinazione in via prioritaria di tutti i soggetti vulnerabili, senza alcuna distinzione.

Il 17 giugno scorso, presso la Prefettura di Reggio Calabria, in presenza di Asp e Regione, c'era stato un primo tavolo tecnico per ampliare l’accesso alla piattaforma regionale online. Dopo diverse segnalazioni sono state apportate alcune delle modifiche suggerite. Poco dopo, il 6 luglio, alla Tendopoli era partita la campagna di identificazione per verificare la disponibilità a farsi vaccinare dei braccianti: sono stati censiti 208 ospiti, e 112 di loro hanno espresso il consenso. Al primo vax day si sono presentati in 172, oltre il 50% in più.  Il 13 luglio, c'era stato un Consiglio territoriale per l'immigrazione a Reggio Calabria in cui si è discusso della questione. Si sono affrontati anche gli altri nodi relativi ai ritardi nella consegna dei permessi, alle procedure di regolarizzazione e alla lotta al caporalato.

“Abbiamo chiesto di non escludere nessuno, per un accesso inclusivo su base volontaria - conferma la segretaria della Camera del lavoro della Piana di Gioia Tauro Celeste Logiacco -. Con l'aumento dei casi della variante Delta e le condizioni in cui si trovano a vivere questi lavoratori negli insediamenti del territorio, questo passaggio è decisivo. Il covid ha frenato il progetto di superamento della tendopoli che è in condizioni di degrado. Bisogna dare risposta diverse per farli uscire dall’emarginazione e dall’isolamento. Partendo dalla riuscita delle vaccinazioni, stiamo lavorando con la Caritas e altre organizzazioni per il bene comune”.