Sul Recovery Plan i sindacati registrano “l’impegno del governo ad affrontare” insieme “alcune questioni”, a cominciare dalla necessità “di definire il ruolo delle organizzazioni sindacali nella cabina di regia rispetto al Piano nazionale (il Pnrr, ndr). Questo è un punto importante”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza tra Cgil, Cisl e Uil, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Roberto Garofoli e il ministro dell'Economia Daniele Franco. Il governo deciderà entro la fine di maggio e prima di allora, prosegue Landini, “ci sarà un altro incontro per discutere come si struttura il ruolo delle parti sociali, in particolare delle organizzazioni sindacali” nella governance.

Un altro tema “importante” del quale hanno discusso governo e sindacati riguarda le riforme che intervengono su semplificazioni e concorrenza. Al riguardo il governo - spiega Landini - “prima di prendere provvedimenti”, si è impegnato “a un confronto di merito”. Lo stesso metodo varrà per gli altri grandi temi -  il fisco, la pubblica amministrazione, la giustizia - e per le 6 missioni del Pnrr: su questi, “coinvolgendo anche i ministri interessati”, il governo definirà “un calendario di confronto nel mese di maggio”.

Prosegue Landini: “Abbiamo chiarito che la discussione, per noi, riguarda quanti posti di lavoro si creano per giovani, donne, per il Mezzogiorno. Allo stesso tempo abbiamo posto il tema della condizionalità, ossia del rispetto del contratto nazionale di lavoro nelle assunzioni, e degli incentivi e finanziamenti che devono essere dati a garanzia della sicurezza e dell'occupazione”.

Sul tema “semplificazioni” Landini ha ribadito la posizione del sindacato: “Non si può andare verso una liberalizzazione del subappalto. E bisogna togliere dal tavolo la logica del massimo ribasso. Queste due cose non c'entrano nulla con le semplificazioni, anzi complicano la vita alle persone”. Negli appalti è centrale “la garanzia della sicurezza di chi lavora”, “l'applicazione dei contratti e soprattutto - precisa Landini - la lotta alla corruzione per evitare infiltrazioni malavitose”. Su tutti questi temi Cgil, Cisl e Uil registrano positivamente la disponibilità del governo al confronto. 

Ma, prosegue Landini, su altri “temi risposte non ne abbiamo avute. Nei prossimi giorni assieme a Cisl e Uil valuteremo, perché se le risposte non arrivano dovremo decidere quali iniziative” prendere. Le questioni irrisolte riguardano la proroga del blocco dei licenziamenti e la riforma degli ammortizzatori sociali. Un “altro tema su cui non abbiamo abbiamo avuto nessuna risposta - ricorda Landini - si chiama ‘pensioni’. Abbiamo messo a punto una nostra proposta e abbiamo ribadito che non siamo intenzionati ad aspettare la fine dell'anno per vedere cosa succede quando finisce quota 100. Questo è un tema che va discusso già nei prossimi giorni”. 

Quanto al Decreto sostegni che il governo sta per varare, e che potrebbe arrivare a 40 miliardi, Landini ribadisce “che ci sono almeno due questioni da affrontare: le risorse per la riforma degli ammortizzatori sociali e le risorse per fare le assunzioni a partire dalla scuola, dai precari”, così da riaprire la scuola in modo sicuro a settembre. “Domani (il 6 maggio, ndr) abbiamo un incontro con il ministro dell’Istruzione - proisegue Landini -. Spero abbia il mandato per assumersi questi impegni”. 

I ministri della Salute e del Lavoro, infine, convocheranno questo mese un tavolo per discutere del tema della sicurezza nei luoghi dei lavoro. "Abbiamo posto il problema che vengano stanziate risorse per le assunzioni nei servizi ispettivi - conclude il segretario generale della Cgil -. C'è bisogno di investimenti per il controllo e il rispetto delle regole. Serve anche estendere il diritto di tutti i lavoratori di eleggere i propri rappresentanti della sicurezza. Su questo organizzeremo un nostro momento di discussione per decidere di aprire una vera e propria vertenza e fare di maggio il mese in cui questo tema diventi centrale. Non è accettabile quello che sta succedendo".