È passato un anno dall'inizio dell'incubo covid, eppure molte delle situazioni drammatiche create dalla pandemia non sembrano essere cambiate. A denunciarlo è lo Spi Cgil di Perugia, che giudica gravissima la condizione degli anziani ospiti della residenza protetta Opere Pie Donini. Si parla di una decina di positivi all'interno della struttura e di altri contagiati che sarebbero stati trasferiti negli ospedali. Anche metà del personale avrebbe contratto il virus.

"Chiediamo - hanno scritto in una nota Luciano Campani, segretario della lega Spi Cgil Perugia-Corciano-Torgiano, e Mario Bravi, segretario provinciale dello Spi Cgil di Perugia - un incontro urgente al presidente delle residenza e al direttore generale dell'azienda Usl Umbria 1. Vogliamo capire la situazione e chiedere che vengano messe in atto tutte le azioni necessarie a tutelare gli anziani. Ricordiamo che questa situazione al Donini, si somma alla già preoccupante situazione del Seppilli e del Fontenuovo di Perugia. In occasione della discussione nel mese di dicembre sulla situazione del Seppilli, il dottor Massimo D’Angelo, direttore sanitario della Usl Umbria 1, si era assunto con i sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil, l’impegno di realizzare un monitoraggio settimanale sulla situazione degli ospiti nelle Rsa. Impegno totalmente disatteso. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile”. 

In Umbria i decessi per coronavirus hanno superato quota 950 e il 90 per cento delle vittime era over 60. "Serve accelerare la campagna di vaccinazione, renderla accessibile a tutti e per quanto riguarda gli anziani nelle Rsa mettere in campo tutte le iniziative necessarie - concludono Campani e Bravi -. Per questo è fondamentale riattivare il confronto anche con i sindacati dei pensionati".