Nei cantieri delle grandi opere si potrà lavorare 24 ore, ma senza straordinari. Questo ridurrà i tempi di realizzazione delle infrastrutture e, soprattutto, creerà nuovi posti di lavoro. Secondo i sindacati saranno 22 mila all'anno.

É il risultato del protocollo d'intesa firmato venerdì 11 dicembre dalla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli e dai segretari degli edili di Cgil, Cisl e Uil. L’intesa regolerà il funzionamento dei cantieri delle grandi opere che avranno come responsabili i commissari nominati da Palazzo Chigi. La firma arriva dopo un confronto durato mesi sul decreto semplificazioni e sul cosiddetto “modello Genova”, l’insieme di regole e procedure che hanno permesso di costruire il viadotto sulle macerie del Morandi, crollato nell’agosto di due anni fa. 

Il protocollo è un’intesa quadro che sarà oggetto di declinazione con i singoli commissari e le stazioni appaltanti: dal sistema di relazioni industriali alla centralità alla lotta alle illegalità, dalla velocità di realizzazione dei lavori agli incrementi occupazionali, dalla generalizzazione delle buone pratiche su salute e sicurezza alla qualificazione e formazione degli operatori, dalle clausole sociali alla lotta al dumping contrattuale. “E’ obiettivo comune del Ministero delle infrastrutture e trasporti e delle organizzazioni sindacali – si legge nelle premesse - la celere realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie al Paese, a partire da quelle previste dagli Accordi di programma sottoscritti da Anas e Rfi con il Mit”. L’obiettivo è “una ripresa economica che generi il maggior numero possibile di nuovi posti di lavoro, stabili e sicuri, anche attraverso la realizzazione delle opere pubbliche e delle infrastrutture fondamentali per la crescita e lo sviluppo socio-economico del Paese”.

Il compito dei sindacati è ora quello di realizzare un sistema di orari e turni che garantiscano la rapida realizzazione delle opere, anche ricorrendo a regimi orari a squadre su turni alternativi, notturni e festivi o a ciclo continuo, garantendo però turni di 8 ore e un’attività minima di quattro squadre. In sostanza, si saturano gli orari senza ricorso a straordinari, e con almeno 4 squadre si garantisce la massima sicurezza, grazie al rispetto del contratto edile e delle buone pratiche presenti nel settore. 

Era da tempo che si discuteva della possibilità di estendere in tutta Italia  il ‘modello Genova’, cioè le regole e le procedure che hanno permesso la ricostruzione del nuovo ponte. Le proposte dei sindacati, infine, sono state accettate. “In quelle riunioni - ricorda Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil - abbiamo posto sul tavolo la necessità che i commissari incaricati di velocizzare i lavori avviassero un confronto preventivo con i sindacati”. Secondo Genovesi il protocollo è “un grande passo avanti che garantisce ancor di più la sicurezza sui luoghi di lavoro, taglia i tempi di realizzazione e crea occupazione a partire dal 2021 quando finirà il blocco dei licenziamenti a causa del Covid”.