Al via ieri nell’ufficio del patronato Inca, all’interno della Camera del Lavoro di Caltagirone, il primo “Integra corner” d’Italia. Quello che è stato definito, letteralmente, l’angolo dedicato all’integrazione, sarà, nelle varie sedi dislocate su tutto il territorio, un luogo in cui vivrà e si espliciterà, materialmente, il progetto Shubh, un’iniziativa con la quale l’istituto di assistenza della Cgil, insieme con Auser, Sunia e Arci, metteranno il proprio aiuto e la propria competenza a disposizione di chi è migrato nel nostro Paese in cerca di una vita dignitosa. Rivolto ai titolari di protezione internazionale, coinvolge 7 regioni (Sicilia, Campania, Basilicata, Puglia, Lazio, Marche, Veneto) e 21 territori. (Nel video le parole di Totò Brigadeci, segretario della Camera del Lavoro di Caltagirone, Mimma Argurio, segretaria Cgil Sicilia e Pippo Di Natale, presidente Auser Sicilia).

 

 

La prima esperienza è stata aperta ieri nella città in provincia di Catania, nella sede del centro storico, sulla scala di Santa Maria del Monte, con uno sportello gestito da personale qualificato pronto a dare supporto e orientamento ai cittadini stranieri affinché raggiungano, il più velocemente possibile, autonomia dal punto di vista sociale, economico e culturale.

Saranno 295 gli assistiti in tutta Italia, di cui 15 a Caltagirone che, per bocca del proprio responsabile del progetto, Francesco D’Amico, punta ad ampliare presto questa platea iniziale. “Negli ultimi dieci anni la vocazione del nostro territorio è stata quella dell’accoglienza, basta ricordare quanti sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr) sono stati aperti nella zona – ha detto D’Amico, spiegando perché si è scelto Caltagirone per inaugurare la fase operativa del progetto –. Noi siamo stati sempre presenti e vigili su questi temi. Abbiamo fatto una mappatura di tutti i soggetti e gli enti che lavoravano in questo settore, gestendo i servizi di accoglienza sul territorio, li abbiamo incontrati per capire quali fossero le criticità riscontrate in questi anni, al fine di migliorare, con l’occasione di questo progetto, la situazione di vita e il percorso di integrazione delle persone alle quali Shubh si rivolge”.