Il coordinamento Esteri della Cgil Funzione Pubblica, che rappresenta tutte le categorie del personale della Farnesina, ha scritto una lettera al ministro degli Esteri Antonio Tajani per chiedere un intervento urgente dell’Italia sulla crisi in Medio Oriente. L’obiettivo è fermare quella che il sindacato definisce “la campagna genocida contro il popolo palestinese di Gaza”.

Misure ritenute insufficienti

Nella missiva, datata 23 settembre, i lavoratori prendono atto delle iniziative già intraprese dal governo, come l’apertura di corridoi umanitari, la fornitura di aiuti alimentari e la contrarietà all’offensiva israeliana su Gaza City. Tuttavia, sottolineano che “queste misure sono ancora ampiamente insufficienti” rispetto alla gravità del massacro in corso.

Le richieste al governo italiano

La Cgil Fp Esteri chiede al governo Meloni di adottare una posizione chiara e forte sul piano internazionale, avanzando un pacchetto di misure concrete:

riconoscimento dello Stato di Palestina;
imposizione di sanzioni contro Israele;
sospensione degli accordi di cooperazione commerciale;
blocco delle esportazioni di armi e tecnologia militare che sostengono le operazioni israeliane.

Sport, missioni umanitarie e conferenza di pace

Tra le richieste del sindacato ci sono anche il divieto per i team sportivi israeliani di partecipare alle competizioni internazionali e la garanzia della sicurezza per tutte le missioni umanitarie, inclusa la Global Sumud Flotilla.

Inoltre, la Cgil Fp sollecita la convocazione di una Conferenza di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, che dia finalmente attuazione alle risoluzioni già adottate per la creazione di due Stati indipendenti e sovrani.

“La lotta continuerà”

La lettera si chiude con un impegno preciso: “La nostra lotta per la pace e la giustizia continuerà finché non verranno accolte le legittime richieste di pace per il popolo palestinese”.