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Barack Obama è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Secondo l'ultimo aggiornamento Obama ha raccolto il 52,5 per cento dei consensi (pari a 64,908,616 voti) contro il 46,2 di John McCain (57,083,294) conquistando 364 voti elettorali contro i 162 del suo rivale repubblicano. Il quorum è di 270. Da segnalare che nella fascia d’età 18-29 anni Obama ha ottenuto il 66 per cento delle preferenze, mentre gli over 65 hanno votato al 53 per cento per McCain.
I voti di Obama vengono da Vermont (3), Virginia (13), Ohio (20) Connecticut (7), Delaware (3), Distretto di Columbia (3), Illinois (21), Maine (4), Maryland (10), Massachusetts (12), New Hampshire (4),New Jersey (15), Pennsylvania (21), Michigan (17), Minnesota (10), New Mexico (5), New York (31), Rhode Island (4), Wisconsin (10), Iowa (7), Nevada (5), Colorado (9), California (55), Oregon (7), Stato di Washington (11), Florida (27), Hawaii (4), Indiana (11).
McCain ha invece vinto in Georgia (15) Kentucky (8), South Carolina (8), West Virginia (5), Alabama (9), Mississippi (6), Tennessee (11), Oklahoma (7), Kansas (6), Lousiana (9), South Dakota (3), Arkansas (6), North Dakota (3), Texas (34), Wyoming (3), Utah (5), Idaho (4), Nebraska (5), Arizona (10), Alaska (3), Montana (3).
Restano ancora da assegnare il Missouri (11 voti elettorali, vantaggio di misura di McCain) e la North Carolina (15 voti elettorali, con Obama in leggero vantaggio).
La lunga notte e l'alba di Obama
Il discorso a Chicago: "Il cambiamento è arrivato"
Il neoeletto presidente degli Stati Uniti potrà contare sulla maggioranza del suo partito in entrambi i rami del parlamento americano. Al Senato i Democratici consolidano la loro maggioranza, portandosi a 55 seggi contro 40 e strappando ai repubblicani i seggi di New Hamshire, North Carolina, Virginia, Colorado e Nuovo Messico. Alla Camera dei Rappresentanti si conferma la maggioranza democratica ottenuta già nel 2007. Stando agli ultimi dati, i democratici possono contare su 254 seggi, mentre i repubblicani su 173 (rimangono ancora 8 seggi da assegnare). E' la prima volta dal 1992, con Bill Clinton alla Casa Bianca, che i democratici controllano la maggioranza al Congresso e l'Amministrazione. Il numero totale dei deputati con diritto di voto è 435 e restano in carica due anni. Alla vigilia del voto i democratici avevano una maggioranza di 235 deputati contro i 199 repubblicani (un seggio era vacante).
I democratici hanno anche vinto 7 a 4 la sfida per l’elezione dei governatori di 11 Stati. Alla vigilia erano sei in mano ai democratici e cinque ai repubblicani. A cambiare è stato il Missouri, dove il democratico Jay Nixon, procuratore generale dello Stato, ha strappato la poltrona di governatore al repubblicano Kenny Hulsof con 58 per cento delle preferenze. I democratici salgono così a 29 governatorati a livello nazionale, contro i 21 dei repubblicani.
Affluenza record (66%)
È la più alta degli ultimi cento anni. Ancora provvisori anche i dati sull'affluenza, ma secondo alcune stime sarebbe stata pari a circa al 66 per cento, livelli che non si registravano dal 1908. Molto male i candidati minori. Tra di loro il più votato è stato l'ex paladino dei consumatori Ralph Nader, con poco più di 630 mila voti. Bob Barr, un ex procuratore, del Partito Libertario (che in realtà è quasi di estrema destra) ottiene poco più di 473 mila voti. Il pastore Chuck Baldwin, liberista e libertario, circa 170 mila voti. Male anche l'ex deputata nera della Georgia Cynthia McKinney (134 mila preferenze) e Roger Calero, dalla doppia nazionalità statunitense e nicaraguense, del Partito socialista mondiale (appena più di 7 mila voti).
(ultimo aggiornamento 7/11/2008 12:21)