Nel 75esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani parte ad Assisi la Marcia straordinaria della pace e della fraternità. ‘Cessate il fuoco! Riprendiamo in mano la bussola dei diritti umani!” sono le parole d’ordine adottate dai promotori, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace e Coalizione Assisi pace giusta. La richiesta alla politica è di fermare le stragi, soccorrere subito i feriti, proteggere i civili, far arrivare tutti gli aiuti umanitari e ottenere la liberazione di tutti ostaggi e prigionieri, con riferimento al conflitto israelo-palestinese. La mobilitazione prende infatti origine dall’ultimo conflitto mediorientale, ma riguarda tutte le guerre in corso.

Decine e decine le adesioni da parte delle associazioni della più diversa natura, tra queste la Cgil, un fronte ampio più di quanto non si creda e che comprende moltissimi giovani. Safa Ghalib, capogruppo dell’Udu per gli studenti nel Consiglio dell’Università di Perugia, ha registrato per noi un video-appello e ci dice che “non si può avere una vita serena” quando arrivano le notizie sconvolgenti dai territori di guerra. Denuncia un senso di impotenza davanti alle ingiustizie subite dal popolo palestinese: “La nostra generazione vuole un mondo di pace, non solamente a Gaza, ma ovunque”.

Safa, studenti in marcia contro l'indifferenza
Safa, studenti in marcia contro l'indifferenza

Stop alle continue violazioni

Anche Emergency sarà ad Assisi, con un appello messo a punto con altre realtà palestinesi e israeliane. La sua presidente, Rossella Miccio, sottolinea la fase storica estremamente preoccupante che stiamo vivendo: “I conflitti si moltiplicano senza risolversi, con centinaia di migliaia di morti e feriti, per il 90% civili. È una deriva pericolosissima, perché stanno saltando tutte le regole del rispetto dei principi umanitari. Nell’impunità più totale vengono colpiti ospedali, obiettivi civili, medici e infermieri che dovrebbero essere protetti. È fondamentale che i cittadini si riapproprino del proprio ruolo di membri della comunità consapevole e facciano sentire la propria voce verso chi può decidere allo scopo di chiedere i necessari sforzi per il ripristino della pace”.

Ad aderire all’appello di Emergency anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, per il quale “la guerra non può essere mai la soluzione e, nel caso specifico della questione palestinese, il protrarsi della violazione del diritto ed il congelamento del processo di pace, hanno lasciato spazio alla radicalizzazione e a una politica autoritaria e repressiva, che non può altro che esplodere in atti di terrore e di risposte militari sempre più invasive e distruttive”.

“Se non ora quando, come spesso noi sosteniamo”, ci dice dalla Cgil Umbria Barbara Mischianti: “Forse ci vorrebbe una marcia straordinaria al mese, perché c’è la situazione della martoriata terra Palestina, ma nono solamente quella. I conflitti in tutto mondo dovrebbe richiamare le coscienze a maggiore attenzione. Già abbiamo dimenticato il conflitto ucraino, già si parla meno del conflitto tra Israele e Palestina, fino alla prossima guerra che prenderà il loro posto, ma tutto si somma ai conflitti già in essere”.

Partecipare! In gioco c’è l’intero nostro Pianeta 

Presente ad Assisi anche Legambiente Umbria, la cui direttrice, Brigida Stanziola, ci ricorda che il tema della pace può sembrare lontano da quelli praticati dalla sua associazione, ma non è così, perché le guerre portano devastazioni ambientali. “Acqua, aria, suolo subiscono contaminazioni irreversibili con conseguenze gravi su salute umana, animale e vegetale. E poi c’è l’impatto economico che si estende oltre i confini del conflitto, a intere popolazioni, segnando anche il destino dell’habitat naturale”. Stanziola porta l’esempio dell’Ucraina, “dove, prima del conflitto, erano presenti quasi 7 mila aree naturali protette, il 35% della biodiversità europea, mentre ora questa percentuale si è drasticamente abbassata con grandi danni a flora e fauna. C’è il problema della dipendenza dai combustibili fossili e poi quello dei suoli contaminati per il rilascio di sostanze tossiche, i passaggi di veicoli militari: la devastazione dell’ecosistema passa inosservata, ma c’è”.

Molti dunque gli argomenti che uniscono tutti coloro che hanno aderito alla Marcia straordinaria della pace e della fratellanza, oltre alla convinzione che, viste le difficoltà ad avere ascolto presso i decisori politici e  la comunità internazionale, è necessario che sia un popolo numerosissimo ad attraversare Assisi, dove alle 10.00 si inizierà con un incontro "di riflessione e proposta", alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli.Da qui partirà la marcia che terminerà nell’emblematica piazza San Francesco.