PHOTO
Dopo lo stop forzato di ieri sera per maltempo, la Global Sumud Flotilla riprenderà oggi pomeriggio la navigazione verso Gaza. Le trenta imbarcazioni erano salpate domenica da Barcellona, accolte da centinaia di persone, ma onde alte e venti oltre i 30 nodi hanno costretto l’organizzazione a rientrare in porto per garantire la sicurezza delle unità più piccole.
“Abbiamo deciso di rientrare per attendere condizioni migliori e ripartire senza rischi”, hanno spiegato gli organizzatori. La flottiglia trasporta scorte di cibo, farmaci e altri materiali destinati alla popolazione palestinese e fa parte del movimento internazionale Freedom Flotilla, che in questa occasione ha assunto il nome di Global Sumud – termine palestinese che significa “resilienza”.
La flotta
Si tratta della più grande iniziativa navale indipendente mai organizzata per tentare di rompere l’assedio navale imposto da Israele alla Striscia e consegnare aiuti umanitari. Alla spedizione partecipano delegazioni di attivisti e professionisti da 44 paesi. Dopo la partenza da Barcellona, una seconda colonna salperà da Tunisi. Altre imbarcazioni sono partite da partiranno da Genova partiranno dalla Sicilia. Tutte le barche si incontreranno nel Mediterraneo orientale, in un punto non ancora reso noto, per proseguire insieme verso Gaza.
Il nucleo dell’iniziativa è formato da quattro reti: la Freedom Flotilla Coalition, che ha già tentato in due occasioni di raggiungere Gaza; il Global Movement to Gaza, nato come Global March on Gaza; la Maghreb Sumud Flotilla, con base in Nord Africa; e la Sumud Nusantara, che riunisce organizzazioni di Malesia e di altri paesi del Sud-est asiatico.
Tutti i tentativi
Dal 2008 più di cinquanta flottiglie hanno provato a raggiungere la Striscia: solo cinque sono riuscite ad attraccare. La più nota resta quella del 2010, con la nave turca Mavi Marmara, abbordata dalla marina israeliana in acque internazionali. Nove attivisti furono uccisi e l’episodio provocò una crisi diplomatica con la Turchia.
Anche negli ultimi mesi ci sono stati tre tentativi, tutti fermati: la Conscience, partita dalla Tunisia a maggio e danneggiata da presunti attacchi con droni vicino a Malta; la Madleen, con a bordo Greta Thunberg, abbordata e sequestrata a giugno; e la Handala, salpata da Siracusa a luglio, anch’essa intercettata.
L’assedio
Il blocco imposto da Israele dura da decenni ed è stato progressivamente inasprito. Già prima della guerra i pescatori palestinesi potevano spingersi solo pochi chilometri dalla costa; dal 2018 il limite è stato ridotto a 5,6 km e, dall’ottobre 2023, vige il divieto totale di navigazione, comprese le attività balneari.
Gli organizzatori della Global Sumud Flotilla sottolineano che, anche di fronte a questi ostacoli, la missione ha un valore politico e simbolico: “Ogni traversata è un atto di resistenza civile e un richiamo alla comunità internazionale perché l’assedio di Gaza venga superato”.